La ripresa in Italia si sta consolidando, la crescita tendenziale del PIL 2015 sta muovendosi verso l’1%; tuttavia si tratta, a dire degli economisti, di una crescita insufficiente che dovrebbe, invece, oscillare tra il 2,5% e il 3%. Il potenziale di crescita teorico dell’economia italiana, in condizioni ottimali di modello - cioè con la riduzione di 100 miliardi di spesa strutturale per tagliarne almeno 70 di tasse in modo da favorire la ripresa economica - sarebbe attorno al 5%.
Il caso greco sta accelerando la pressione dell’Eurozona sull’Italia affinché quest’ultima dimostri la sostenibilità del debito: fa paura un possibile contagio del fenomeno greco e quanto potrebbe derivarne come conseguenza.
I processi democratici e i processi economici camminano insieme, non sempre nel senso di un’affermazione di principio, infatti capita che essi vadano per strade differenti, eppure nel bene e nel male economia e democrazia si condizionano vicendevolmente.
Ciò può voler dire che risulta difficile costruire un’unità che non tenga in seria considerazione tutti e due gli aspetti: quello economico e quello umano.
Spesso nelle nostre famiglie quando vengono a scarseggiare soldi e lavoro si subisce anche il contraccolpo nella sfera relazionale e umana,com’è vero pure il contrario, ovvero quando “slittano” sotto i nostri piedi le relazioni fondamentali ci si trova anche in difficoltà economiche.
Il cristiano, non perché migliore di altri ma semplicemente perché illuminato dalla vita di Gesù, comprende che la casa costruita sulla roccia esprime una concretezza che sa abbracciare tutta la vita: Dio, l’uomo e il denaro, intendendo quest’ultimo a servizio dell’uomo. Questo equilibrio aiuta a reagire alla paura che è normale avvertire. Il cristiano, come gli altri uomini, vive l’esperienza della paura del futuro, dell’incertezza economica e sociale; lo stesso Gesù ha conosciuto, per altri motivi, il medesimo sentimento.
Come figli di Dio usiamo tutti gli strumenti della democrazia, dei processi economici, delle conoscenze e delle discipline: si deve combattere con tutta la forza ciò che tenta di attaccare il bene della vita, d’altra parte ci rendiamo conto anche dell’imponenza di taluni processi storici che nessuno può dominare e che sembrano schiacciarci. Drammi come la perdita del lavoro, la chiusura della propria azienda e altre circostanze alle quali assistiamo nella nostra epoca, fanno davvero paura.
La virtù della speranza è come una sottile corda che permette di rimanere attaccati alla vita di Dio. Sperimentiamo realmente il fallimento e l’impossibilità di reagire con le nostre forze e risorse, eppure questa corda rimane, sottile ma in grado di reggere la vita e, magari dopo lunghe lotte e profonde ferite, di farla risollevare.