All’aeroporto capita di vedere le proprie valigie e quelle delle altre persone girare su un nastro trasportatore. Anche il proprio corpo viene spostato senza resistenza alcuna dalle scale mobili oppure da uno di quei lunghi grandi tappeti gommati che portano senza fatica da un punto all’altro; spesso poi, chi ha fretta continua a camminare su di essi con la solita andatura, alla quale si aggiunge la spinta propulsiva della macchina che sotto i piedi ci sta velocizzando il passo. Tutto ciò offre una sensazione di leggerezza mista a quella di velocità: minimo sforzo per massima resa. La pesantezza del corpo, o almeno la sua percezione, viene ridotta, e allo stesso tempo si accelerano le prestazioni.
Lo Spirito Santo si pone sulla linea di questa esperienza. Alleggerisce il carico faticoso della vita, permette a ciò che sembra morto e inanimato di riprendere movimento, accelera gli spostamenti favorendo i cambiamenti, trasporta il corpo dalla vita mortale alla vita eterna, dal senso di morte che il peccato produce in noi alla gioia della risurrezione.
Lo Spirito Santo si aggiunge allo spirito umano per far sì che il nostro passo possa accelerare e che si possa essere condotti con maggiore energia e celerità attraverso i cambiamenti che la vita continuamente richiede. È il nastro trasportatore che anima non solo i singoli, ma tutti quelli che su di esso salgono, ovvero la Chiesa intera, di modo che possiamo camminare insieme, con unità d’intenti, facendo sì che anche i corpi più deboli e le vite più ferite possano muoversi.