Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Neanche tu, Gesù, sei riuscito a farti conoscere e comprendere istantaneamente.
Conoscersi è faticoso: servono tempo, presenza, pazienza, ma soprattutto il desiderio di rivelarsi all’altro. Potremo essere compresi solo quando saremo pronti ad essere visti non solo per come ci mostriamo, ma proprio per come siamo, quando saremo pronti a rivelare i nostri lati più oscuri per poter essere amati con piena consapevolezza.