Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo,
per far risorgere la terra, per farti rioccupare l’eredità devastata,
per dire ai prigionieri: “Uscite”,
e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.
Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole,
perché colui che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua.
Io trasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente e altri dalla regione di Sinìm».
Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri.
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
Signore, le parole di chi ti ha incontrato e ha sentito la tua presenza ci rassicurano sulla portata del tuo amore per noi: un amore che va oltre la nostra rabbia, oltre il nostro rifiuto, oltre il nostro tradimento e che riporta la vita là dove c'era solo terra arida.
Ogni volta che ci sentiamo soli e abbandonati, ogni volta che il nostro cuore si chiude e si secca, fa' che possiamo ricordarci che esiste un amore che guarisce.