Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Il sentirsi soli, l’essere soli, stare da soli. Ciascuno di noi fa esperienza di queste declinazioni della solitudine; anche Gesù le ha vissute. Lui insegna che soli non lo siamo mai, lui sapeva percepire la compagnia del Padre. Nell’ora dell’estremo dolore però, il senso di solitudine ha prevalso sulla vicinanza paterna, tanto da far chiedere a Gesù il senso di questo abbandono. Preghiamo per ottenere la pace di chi è consapevole che ogni nostra tribolazione è già stata filtrata da Gesù stesso in quanto Uomo, lasciandoci in eredità una vittoria definitiva che copre le nostre piccole sconfitte.