Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Gesù oggi, come allora, chiede a tutti una cosa: per entrare nel suo Regno dobbiamo accettare la sua Persona. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue significa entrare in comunione con Gesù: la sua presenza dentro di noi si fonde con il nostro cruore, con il nostro pensiero, con la nostra anima. Tutto di noi si trasforma e lentamente arriviamo ad assomigliargli. Gesù, attraverso l’Eucaristia, vuole condividere la nostra vita, le nostre scelte, le nostre sofferenze. Noi mangiando il suo corpo e bevendo il suo sangue glielo permettiamo: e piano piano ci trasformiamo e gli permettiamo di adempiere il progetto che ha per ognuno di noi.
Signore, apri il nostro cuore allo stupore della tua presenza nell’eucarestia.