Dal Vangelo secondo Giovanni
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
Sulla croce Gesù ci dona tutta la sua vita d’amore incondizionato; con la sua morte ci dimostra che ci ha amato con tutto il suo cuore. E non smette di amarci anche quando i nostri peccati ci allontanano da lui. Noi, guardando colui che hanno trafitto, riusciamo a trovare la forza che Dio ci manda per portare i nostri pesi. Ma Gesù non smette mai di donare: dopo la morte dal suo costato scaturiscono sangue ed acqua, per purificarci e perché crediamo.
“O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in te”
(S. Faustina Kowalska)