Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Ogni battezzato è inviato per le strade del mondo a portare l'annuncio dell'amore del Padre ed ognuno è chiamato a dare testimonianza concreta di questa verità. Dio non lascia mai soli i suoi figli, tanto più quando lottano per affermare la verità. Troppo spesso, però, ci lasciamo condizionare dalla paura, dalla vergogna e dall'insicurezza, e preferiamo rimanere chiusi nel nostro piccolo mondo sicuro e senza pericoli. Essere testimoni di Dio significa sempre di più andare contro corrente, vuol dire trovarsi di fronte ad ostacoli, a porte chiuse, all'indifferenza di molti, ma è con la fede vera che possiamo vincere ogni difficoltà, ed è nella nostra volontà che dobbiamo trovare la forza per essere sempre coerenti al Vangelo e a non indietreggiare, perché ci sarà “lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.
“Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi. Preghiamo gli uni per gli altri, perché il Signore ci porti e noi impariamo a portarci gli uni gli altri.” (Papa Benedetto XIV)