Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
I farisei pongono una domanda trabocchetto a Gesù su una questione di grande rilevanza anche al giorno d’oggi. Gesù risponde riportando tutto alla volontà di Dio al momento della creazione: il desiderio di unire l’uomo e la donna in “una sola carne”, un unico progetto di Amore. E molto esplicitamente ha aggiunto: “l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. La volontà del Signore sul matrimonio è dunque chiarissima, indiscutibile. La responsabilità nel vincolo matrimoniale è così pesante da far pensare ai discepoli che starsene da soli è meglio che sposarsi.
Signore, dona alle coppie la forza dell’Amore indissolubile, perché scoprano fino in fondo la volontà di Dio che diventino “una sola carne”.