Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».
Fin da piccoli veniamo abituati a premettere determinati valori a tutti gli altri: il dovere, la necessità, il rispetto delle regole. Tutto ciò è fondamentale per vivere in armonia con gli altri e non va trascurato, ma Gesù ci invita a fare un passo più in profondità: mantenete queste basi ma non fermatevi lì, perché dietro di esse vi è un mondo intero; dietro l’aver “fatto ciò che si deve” c’è una vastità di desideri ed emozioni, nostre e degli altri, che non possono essere ignorate.
Aiutaci, Signore, a non mortificare i nostri desideri, ma a lasciarli parlare per imparare a conoscerli.