Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Gesù rivela a Nicodemo, maestro e membro del Sinedrio, le promesse del Padre: egli ha mandato suo figlio per salvare il mondo.
Ma perché il mondo sia salvato, gli uomini devono fare come gli ebrei nel deserto. Per salvarsi dai serpenti gli ebrei avrebbero dovuto guardare il serpente di bronzo innalzato da Mosè, come Dio gli aveva indicato.
Similmente il Figlio di Dio è stato innalzato sulla Croce, simbolo di tortura e morte, che per noi cristiani è diventato simbolo dell’Amore, del perdono e della vita eterna che il Signore ci offre. Ma solamente se crediamo in Gesù e nei suoi insegnamenti: l’Amore, l’obbedienza e il perdono.
Signore, tu che hai mandato tuo figlio per la nostra salvezza, donaci la fede per innalzare a te i nostri cuori e per credere che seguendo i tuoi comandamenti troveremo la vita eterna.