Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
In uno dei tanti discorsi di Gesù alla comunità, parlando ai suoi discepoli, esorta tutti all’umiltà e alla semplicità oltre che al rispetto delle regole. Pur vivendo a stretto contatto con Gesù, i discepoli sembrano non comprendere bene le sue parole, tanto da chiedere: «Chi è il più grande nel Regno dei cieli?».
Ed è proprio qui che Gesù ci mostra il suo metro di giudizio. Quel bambino che viene messo in mezzo alla scena vuole rappresentare i più piccoli; non solo per età, ma anche i poveri, gli ultimi della società, i peccatori, i deboli nella fede.
Ancora una volta ritroviamo innanzi a noi quel volto misericordioso di Dio che ci guarda, che ci illumina il cammino e ci protegge.
Fa’, o Signore, che sappiamo riconoscere il tuo volto angelico in chi è meno fortunato di noi.