Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
Gesù non si rivolge a Tiro e Sidone, città pagane, ma alle città che hanno avuto la grazia di conoscere i suoi miracoli e, ciononostante, non si sono convertite, si sono inaridite e svuotate dalle fede.
Gesù ci lascia la libertà della nostra scelta, non ci costringe a scegliere la luce, ma il suo Amore è così grande da non desistere: egli continua a chiamarci, ad avvisarci, anche con parole dure, che potremmo pentirci di non aver avuto l’umiltà di aprire il nostro cuore ed orientarlo al bene.
Signore Gesù, donaci di ascoltare con fede queste parole e di fare oggi stesso penitenza per noi e per tutti coloro che sono ostinatamente chiusi alla grazia.