Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Gesù caccia i venditori dal tempio: non vuole che la casa di preghiera di Dio diventi un mercato. Lo fa con passione, con durezza. Se la prende con chi “mercanteggia” con le cose di Dio. Quante volte siamo anche noi come i mercanti? Offriamo a Dio qualcosa e in cambio chiediamo, chiediamo, chiediamo…
Spesso, magari inconsapevolmente, mercanteggiamo con Dio. Chiediamo perché crediamo di sapere cosa è bene per la nostra felicità, ma non ci affidiamo a lui per dire: «Tu sai cosa è bene per la mia felicità, fai tu!».
La sua benevolenza non si acquista: ci è donata gratis. Ma bisogna avvicinarsi a Dio con il cuore aperto per ricevere i suoi doni.
Signore, donaci le preghiere che aprono il cuore, perché siamo degni di ricevere quanto hai predisposto per noi.