Dal Vangelo secondo Matteo
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Gesù, dopo la trasfigurazione sulla montagna, svela ai suoi discepoli che Elia è già venuto, identificandolo con Giovanni Battista e confermando quindi il fatto che è il Messia e che la sua missione si compirà nella sofferenza. Quante volte anche noi capiamo le cose ben dopo che sono accadute? Per questo dobbiamo coltivare la nostra fede per non dire un giorno: «Non me ne sono accorto». Dio è sempre presente nella nostra vita, ma dobbiamo notare i segni della sua presenza nell’umiltà della quotidianità.
Signore, aprici gli occhi del cuore perché riconosciamo i segni del tuo passaggio.