Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
È davvero un attimo: il Signore si allontana momentaneamente dalla nostra vita ed ecco che la barca va alla deriva. Quante volte anche noi, come i discepoli, ci siamo trovati impotenti davanti alle difficoltà; eppure ogni volta, quasi per miracolo, ce l’abbiamo fatta. Nonostante tutto (accade nel brano di oggi, accadde ai due discepoli di Emmaus) facciamo fatica a vedere e riconoscere quel Gesù che è sempre vicino a noi, che ci conforta e ci sostiene.
Aiutaci, o Signore, ad essere tuoi veri discepoli così da saper accogliere la tua presenza in Spirito nella nostra vita.