Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Gesù chiama Levi, un peccatore, un pubblicano, un lontano dal regno di Dio: quale dimostrazione più grande che l’amore di Dio è gratuito ed è per tutti? Per tutti coloro che vogliono accoglierlo.
Il nostro peccato non impedisce la chiamata di Gesù ed egli, con pazienza si ferma con noi e ci dà il tempo per convertirci. Non si chiude nella cerchia dei suoi discepoli, ma istruisce, parla e mangia con tutti. Gesù è il medico di tutti noi. Siamo tutti malati, siamo tutti peccatori, ma chiama ognuno di noi alla sua tavola e a tutti dona la sua medicina: la Misericordia del Padre.
Levi è il discepolo Matteo. Vogliamo essere anche noi discepoli di Gesù?
Signore, amaci, perché vogliamo accogliere il tuo Vangelo.