Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Gesù torna a Nazaret tra la sua gente per pregare nella sinagoga, ma le persone che sarebbero dovute essergli amiche rifiutano i suoi insegnamenti. In verità rifiutano il mistero di Padre presente nel Figlio. L’aver trovato chiuse le porte della sua comunità lo spinge a muoversi verso nuove direzioni, dando di fatto inizio alla sua missione.
Donaci, o Signore, la capacità di aprire le porte delle nostre comunità così che arrivi a tutti il tuo messaggio di salvezza.