Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Alla precisa domanda: «Chi sono io?», Pietro riconosce in Gesù il Cristo, Figlio di Dio. Il suo discepolo prediletto però non accetta la figura di un messia servo e sofferente che va incontro alla morte. Per questo motivo viene severamente rimproverato da Gesù, tanto da essere chiamato accusatore (“Satana” in ebraico). Se oggi chiedessero a me: «Chi è Gesù per te?» cosa risponderei?
Aiutaci, o Signore, ad avere una fiducia cieca verso l’amore che nutri per noi.