Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Gesù è venuto per gli ammalati, per guarirli, per sanarli, per salvarli. E lo ha dimostrato chiamando Levi, pubblico peccatore. Noi facciamo di tutto per apparire giusti, buoni, ma quanto peccato è in noi quando ci sentiamo migliori di altri perché non siamo delinquenti o falsi! Quanto spesso non siamo capaci di riconoscere i nostri peccati, di chiamarli con il loro nome e di capire cosa non va bene in noi! In questo modo non troveremo mai il Medico che ci cura: non riusciremo ad incontrare veramente il Signore che ci vuole guarire. Solo alla luce del suo Vangelo appariranno chiare le nostre ombre. Lasciamoci raggiungere dalla luce, ammettendo le nostre mancanze e debolezze. Solo così, come Levi, potremo festeggiare per aver accolto l’invito del Signore.