Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Nessuno di noi si accontenta dei racconti o degli avvisi: desideriamo sempre vivere in prima persona le esperienze della vita (anche quelle negative) perché in fondo, per quanto temiamo il dolore, passiamo la vita ad avvicinarci ad esso, a sfiorarlo e poi a rifuggirlo di nuovo in un’incredibile e strana sfida a lasciarci ferire senza soccombere: «Qual è il mio limite? Fino a che punto posso resistere?».
Signore, tu che sei infinito hai accettato di morire come noi per sperare che ti potessimo credere; aiutaci a confidare sempre in te e a vivere pienamente questa imprevedibile e meravigliosa vita che ci hai donato.