Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Il vuoto lasciato da un familiare, un amico o un collega che per qualsiasi motivo ci lascia, appare inizialmente come incolmabile. Le nostre abitudini cambiano, le nostre certezze vengono meno e quella che prima era la nostra àncora di salvezza ci è tolta bruscamente. Eppure, con il tempo, a partire da quel vuoto avremo la possibilità di intessere nuove relazioni che aiuteranno la nostra ferita a guarire.
Signore, aiutaci a non soccombere al dolore ma a trovare in noi la forza per ricostruirci.