Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo:
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».
Nella nostra anima è radicato il bene, ma l’avversario del Signore ci ha messo anche una parte meno buona. Il nostro combattimento di ogni giorno è proprio quello di non fare soffocare il grano buono che è in noi. Riconosciamo quali sono i nostri limiti, i nostri peccati: conoscerli ci dà modo di non lasciarci sopraffare da essi. Lasciarci guidare dal Signore fa crescere in noi la fede che alimenta la nostra parte buona e piano piano cresciamo fino a quando saremo pronti per il nostro premio eterno.
Signore, rendici sempre consapevoli dei nostri limiti e donaci l’umiltà di ammettere i nostri peccati.