Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
La dramma era una moneta greca che veniva utilizzata anche in tutta la Palestina; aveva un valore corrispondente ad un denaro romano, il valore medio di una giornata di lavoro. La parabola della moneta, insieme a quella della pecora smarrita, ci danno l’idea suggestiva e toccante dell’amore di Dio verso i peccatori. Ed è per questo motivo che Gesù invita tutti alla conversione: «C’è gioia davanti agli Angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Rafforza in noi, o Padre, la nostra fede e fa’ che il nostro esempio di vita cristiana sia per gli altri un piccolo segnale lungo la strada che a te conduce.