Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
«Pregare sempre senza stancarsi mai»: come è possibile, con tutte le cose che abbiamo da fare ogni giorno, mettere in pratica questa frase? Spesso il nostro pregare è solo un “chiedere”. Dobbiamo avere costanza e fede nel fatto che egli ci ascolti sempre, ma Gesù vuole qualcosa di più: vuole che il Signore sia parte costante del nostro quotidiano; vuole che, nella nostra giornata, il nostro pensiero sia rivolto a lui in ogni cosa che facciamo. La preghiera deve diventare un continuo ringraziamento per ciò che di buono ci accade, un accoglimento di ciò che invece non va per il verso giusto, un colloquio filiale con il Signore come un amico con cui poterci confidare e un Padre che ci protegge.
Signore, aiutaci a ritrovarti tutti i giorni in ogni gesto, per accrescere la nostra fede, per essere sicuri che, quando tornerai, sulla terra troverai almeno la nostra.