Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
A volte rimaniamo insensibili di fronte a ciò che ci viene annunciato: non siamo felici di fronte a una notizia di gioia e non diventiamo tristi davanti ad una notizia triste. E questo non per la notizia in sé, ma perché
non ci va bene chi ci annuncia la notizia.
Al tempo di Gesù, Giovanni non andava bene perché non mangiava e non beveva, Gesù non andava bene perché mangione e beone! Questa chiusura la viviamo anche noi, perché ci scandalizza che Dio ci parli tramite uomini limitati e peccatori, e tante volte ci scandalizza che Dio ci parli e ci salvi tramite Gesù.
Ci scandalizza la croce come segno di salvezza!
In questo modo diventiamo cristiani tristi, chiusi alla libertà che viene dallo Spirito Santo.
Vieni, Santo Spirito, vieni nei nostri cuori, perché non siamo cristiani tristi, ma aperti al tuo annuncio di novità e di amore.