“Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne»”.
Dualità e uguaglianza. Gli altri sono “riccamente diversi” eppure hanno medesima dignità. Com’è bello avvertire chi mi sta accanto come fratello e sorella. Viviamo oggi di questa familiarità universale.