La preghiera di questi giorni è tutta in onore del nostro santo patrono Martino. La caritas parrocchiale ha proposto una raccolta di alimenti distribuendo per le vie del paese dei carrelli spesa che sono stati riempiti con cibi destinati ai più bisognosi: san Martino quest’anno non arriva a cavallo ma in carrello.
Ogni giorno nella preghiera on-line verrà associato un aspetto del carrello a un momento della vita di san Martino
San Martino pastore e vescovo
San Martino anche se non lo avrebbe voluto, è stato vescovo, ovvero un pastore e una guida sicura per il popolo. A questo aspetto della vita del santo si associa il manico del carrello che serve per la guida e l’orientamento dello stesso.
La sua fama di maestro spirituale e di taumaturgo varcò ben presto il monastero. Ed arrivò fino a Tours, ai cristiani di quella città, i quali cercavano disperatamente... un vescovo. Sapendo che non avrebbero mai convinto Martino con le buone, ricorsero ad un sotterfugio. Altro che commissioni, inchieste, consultazioni, discernimento ad alto livello. Che tempi! Il popolo voleva un vescovo. Allora, uno di loro si recò da lui chiedendogli di venire ad assistere la moglie che stava male. Martino si lasciò convincere e partì. Era una trappola con imboscata già programmata. Preso, fu condotto a Tours davanti alla comunità cristiana e ad alcuni vescovi.
Questi ultimi per la verità non erano entusiasti di avere un collega “dall’aspetto pietoso, dalle vesti sporche, dai capelli scomposti” come Martino... e, particolare per loro poco rassicurante se non inquietante, con un lungo passato di soldato romano. Ma il popolo di Dio lo voleva. Fu quindi ordinato vescovo nel 371. E fu un grande vescovo, assolvendo le sue funzioni con grande dedizione, autorità e coraggio apostolico, “senza abbandonare tuttavia la sua professione e le virtù monastiche”. Di fatti si recò ad abitare in un eremo chiamato Marmoutier, poco distante da Tours, che diventò molto celebre per la trascrizione dei codici della Bibbia.