Passata l’estate e finite le vacanze, la piccola scuola dell’infanzia di oltabrusegana si prepara al nuovo anno scolastico.
L’anno scorso siamo entrati in punta di piedi nel fantastico mondo delle scuole Senza Zaino e siamo diventati la prima scuola dell’infanzia a Padova con questa didattica innovativa. Quest’anno siamo cresciuti: accanto alla sezione della scuola dell’infanzia apre la sezione “primavera”.
Oggi il nostro obiettivo è attuare ancora di più le buone pratiche del metodo Senza Zaino partendo dalla strutturazione ottimale degli spazi, per garantire ai bambini punti di riferimento sicuri e favorire lo sviluppo delle relazioni e degli apprendimenti. Ecco allora che abbiamo rinnovato la classe dei piccolissimi e lo spazio per il laboratorio artistico e le esperienze espressive; abbiamo rivisitato il salone per renderlo ancor più polifunzionale e in grado di ospitare varie attività correlate agli apprendimenti curricolari. La disposizione dei banchi, degli arredi e dei giochi ci aiuterà a proporre ai bambini spazi per il lavoro individuale, per il lavoro in piccoli gruppi e per coppie, a trovare equilibri tra posture diverse (al tavolo, in piedi, a terra), a promuovere molteplici modalità di relazione (grande gruppo, piccolo gruppo, coppia, individuale).
All’interno di una didattica laboratoriale organizzata per gruppi d’età e per livelli di competenza, stiamo strutturando dei progetti che rispondano alle sfide che le Indicazioni Nazionali ci ricordano: lo sviluppo dell’identità, l’acquisizione delle autonomie, l’incremento dello sviluppo delle competenze e poter fare esperienza delle prime forme di cittadinanza con la capacità di aprirsi al territorio.
Accanto a tutto questo, il personale docente continua la formazione verso un curricolo scolastico verticale, puntando alla continuità con il vicino plesso della scuola primaria Giovanni Prati, che sta scoprendo la didattica Senza Zaino per gli alunni più grandi.
Tutto questo perché, come dice Marco Orsi, la realtà attuale ci chiama a passare da un plesso ad una scuola-comunità, da una prospettiva lineare ad una prospettiva complessa, da un’aula monotona a un’aula ospitale, dalle pratiche alle competenze, e soprattutto è tempo di dare fiducia a questi bambini attraverso un apprendimento che sia orientato verso l’esplorazione e la sperimentazione e quindi che abbia in sé la possibilità di continue trasformazioni.