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Martedì 6 Dicembre 2016

06122016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Dio è così innamorato di ogni singola persona da dedicarle la totalità del suo amore per farne uno scrigno di bellezza e di bontà di modo che l’umanità tutta possa goderne e progredire. Preghiamo perché smarrimenti e derive non siano l’ultimo capitolo della nostra vita, lasciando aperta la possibilità di chiedere e ricevere aiuto, da dovunque esso provenga.

Lunedì 5 Dicembre 2016

05122016Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Non sappiamo se il paralitico avesse fede: è vedendo la fede di chi lo ha condotto lì, che Gesù decide di aiutarlo. Anche noi possiamo provare ad aiutare chi abbiamo a cuore, ma la strada da percorrere è così lunga e lenta che ci può scoraggiare. Signore, aiutaci a tenere bene a mente che l’amore non è fatto per essere ricambiato, ma per essere donato senza condizioni.

Domenica 4 Dicembre 2016 - II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

04122016Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Sabato 3 Dicembre 2016, San Francesco Saverio

03122016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Anche noi, a volte, ci sentiamo stanchi, sfiniti e soli. Ci cerchiamo dentro la forza di reagire, ma proprio non la troviamo: siamo certi che non ci sia. Eppure percepiamo anche uno strano desiderio, quello di chiudere gli occhi e di sentire che c’è qualcuno che ci guida a colpo sicuro in questa ricerca: scopriamo allora che quella forza c’è, e non è impossibile raggiungerla. Abbiamo solo bisogno di essere accompagnati.

Venerdì 2 Dicembre 2016

02122016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Il miracolo, invocato nelle situazioni più disperate, è un fatto straordinario e incomprensibile. Nel brano di oggi assume dei caratteri molto umani intrisi della concretezza della fede. I ciechi chiedono pietà, non guarigione, e Gesù si affida alla loro fiducia totale e drammatica donando pietà e facendo ottenere loro ciò in cui credono. Gli occhi aperti sono forse una nuova consapevolezza della loro situazione e della portata della misericordia di Dio. Preghiamo perché le nostre cecità non oscurino la bontà e la bellezza della condizione che ci caratterizza: l’esseri amati.

Giovedì 1 Dicembre 2016

01122016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Purtroppo nel corso della vita qualche nostra scelta ci farà soffrire: potrebbe essere qualcosa che abbiamo fatto, qualcosa che non abbiamo saputo fare, qualcosa per cui non abbiamo lottato abbastanza: la sensazione di esserci fatti del male con la nostre mani ci provocherà un grande senso di colpa e di rovina. Signore, aiutaci a gettare nuove basi in modo più adulto e solido e, se sarà possibile, donaci l’opportunità di recuperare con nuova consapevolezza quanto lasciato indietro.

Mercoledì 30 Novembre 2016, Sant’Andrea

30112016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

La chiamata di Andrea e degli altri apostoli nel mentre della loro quotidianità, è così improvvisa e inaspettata che sorprende non meno, però, della risposta e del loro agire. Un subito che lascia intendere voglia di iniziare un nuovo percorso di vita tagliando ogni legame col presente, compresi gli affetti più intimi e familiari. Oggi preghiamo perché sappiamo cogliere nel presente le chiamate che ci permettono di diventare persone migliori e di migliorare chi incontriamo, con quella fiducia ed entusiasmo che alimentano e sostengono nell’ignoto di nuovi precorsi.

Martedì 29 Novembre 2016

29112016Dal Vangelo secondo Luca
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Di quale grande messaggio Gesù è divenuto consapevole, da gioire così pienamente? Qual è questa verità che spaventa i potenti e da' conforto ai miseri? Forse la potenza del perdono: non siamo schiavi del peccato, non siamo ripugnanti come le azioni sbagliate che a volte compiamo, ma siamo sempre degni di essere amati e perdonati: «Il perdono è il segno più visibile dell’amore del Padre, che Gesù ha voluto rivelare in tutta la sua vita. Non c’è pagina del Vangelo che possa essere sottratta a questo imperativo dell’amore che giunge fino al perdono» (papa Francesco, “Misericordia et misera”).

Lunedì 28 Novembre 2016

28112016Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

“Ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato”. Questa frase, ripetuta in ogni liturgia, trova qui la sua provenienza e il suo senso. Non si dice di quale parola si tratta perché non è importante la parola in sé, ma la fiducia che si pone nella persona che la pronuncia e nella realizzazione di ciò che viene detto. Gesù elogia così la grande fede del centurione. Preghiamo perché la nostra fede sia semplice e diventi sempre più l’atteggiamento pilota dei nostri giorni.

Domenica 27 Novembre 2016 - I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

27112016Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Sabato 26 Novembre 2016

26112016Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Per avere il cuore leggero ci si deve allenare quotidianamente. La preghiera è sicuramente un ottimo mezzo per prendere distacco dalle situazioni pesanti che ci stanno addosso e considerarle da una prospettiva diversa. Preghiamo per non rinunciare all’occasione di dialogo che ci è data in quanto figli amati.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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