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Martedì 31 Ottobre 2017

31102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Può capitare, arrivati ad un certo punto della nostra vita e avendo acquisito una certa consapevolezza di noi stessi, di riconoscere che alcune nostre abilità, per le quali magari siamo particolarmente apprezzati, non sono frutto di capacità duramente conquistate o affinate, ma “doti” per le quali non abbiamo dovuto faticare più di tanto. Se in giovane età questo può essere motivo di vanto, raggiunta una certa maturazione può farci invece sentire a disagio, come se i punti di forza su cui si basa la nostra carriera o le nostre relazioni fossero immeritati.
Con poche parole Gesù ci rincuora: ciò che conta non è ciò che ci ha portato ad avere delle qualità, ma come sapremo usarle. Aiutaci, Signore, ad avere riguardo degli altri e anche di noi stessi.

Lunedì 30 Ottobre 2017

30102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Gesù è premuroso verso di noi, come un padre con i propri figli. Quei figli siamo noi, diventati tali per mezzo del battesimo. Gesù non si cura del pensiero altrui e delle critiche che potrebbero rivolgergli compiendo questo atto di liberazione nei confronti della donna in un giorno di festa. Anche noi dobbiamo iniziare a seguire il nostro istinto, a seguire quello che ci suggerisce di fare il nostro Io come uomini liberi dalla preoccupazione di cosa gli altri potrebbero pensare di noi.

Domenica 29 Ottobre 2017 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

29102017Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Sabato 28 Ottobre 2017, Santi Simone e Giuda

28102017Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Essere ricercati da tutti non sempre è bello: certo ci fa sentire importanti e di valore, addirittura indispensabili, ma a volte vorremmo solo stare in pace e pensare alle nostre cose senza dover essere costantemente a disposizione di chi si presenta.
Signore, aiutaci a non farci odiare i doni che ci hai dato: fa’ che le nostre capacità, aiuto per gli altri, non diventino pesi per noi; donaci momenti e persone che ci aiutino ad alleggerirci, a ritrovare la gioia nelle nostre giornate e liberaci da quel pericoloso senso di “non aver fatto abbastanza”.

Venerdì 27 Ottobre 2017

27102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Noi uomini abbiamo dei limiti che a volte ci “stanno stretti”, non li accettiamo. Abbiamo dei doni che usiamo in malo modo. Signore, avvicinati a noi per salvarci dalle azioni che compiremmo con presunzione e ci porterebbero dolore, ispiraci e rendici orgogliosi delle azioni che nell’umiltà compiamo e compiremmo.

Giovedì 26 Ottobre 2017

26102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Alcune prove che la vita ci riserva ci fanno così tanta paura che vorremmo non doverle affrontare mai. Ci sono dei momenti, però, in cui troviamo in noi uno slancio di coraggio che ci fa desiderare che arrivino subito per poterle fronteggiare mentre ci sentiamo forti.
Signore, aiutaci a comprendere chi abbiamo accanto, a capire che dietro certi gesti di chiusura ci possono essere paure e difficoltà che non riescono ad essere raccontate.

Mercoledì 25 Ottobre 2017

25102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Siamo sempre avidi di gioia e di privilegi, ma il Signore ci mette in guardia affinché non sbagliamo strada: dobbiamo essere pronti a tutto, dobbiamo vigilare, sempre. Non possiamo sentirci privilegiati, in quanto cristiani, e sperare che qualcosa che non vorremmo ci accada.
Signore, aiutaci ad esserti riconoscenti per i doni che ci hai dato, insegnaci a farli fruttare non per tuo interesse, ma per il nostro e perché rimanga in noi e porti gioia nei nostri cuori.

Martedì 24 Ottobre 2017

24102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Ci sono delle persone che non possiamo non aspettare. Le aspettiamo anche se stanno vivendo la loro vita lontano da noi, anche se non ci coinvolgono nelle loro scelte, anche se si ricordano di noi solo quando hanno bisogno o nient’altro da fare, anche se non sappiamo se torneranno. Le aspettiamo ogni giorno perché questo è ciò che fa l’amore: esce dal proprio tempo, entra in quello della persona amata e aspetta.
Signore, aiutaci ad essere, come te, l’amore che attende.

Lunedì 23 Ottobre 2017

23102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

L’uomo protagonista della parabola cerca su cosa sia basata la sua vita, e lo ricerca tra i beni materiali. Egli ha la sicurezza materiale per trascorrere tranquillo il suo futuro, ma una notte gli viene rivelato che tutte le risposte che ha trovato sono vane e illusorie.
Signore, guidaci alla ricerca del vero significato della nostra esistenza e non permettere che ci illudiamo di trovare la felicità nelle cose temporali e materiali; illuminaci con il vero dono della fede contro le avversità della vita.

Domenica 22 Ottobre 2017 - XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

22102017Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,15-21)
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»

Sabato 21 Ottobre 2017

21102017Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Giudichiamo troppo spesso gli altri senza prima guardare a noi stessi. Qui il Vangelo presenta “le due facce” della nostra fede, una di queste è lo Spirito Santo che arriva in nostro soccorso quando non sappiamo come trasmettere e confessare la nostra fede. Signore, aiutaci a sviluppare in noi una stima sempre più profonda della fede perché si sviluppi in noi il suo Spirito.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
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Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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