«Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!» (cf. Mc 4,21-25).
Signore tu sei la Luce e quello che viene da te è luminoso; fa’ che ci esponiamo e possiamo brillare di questa luce.
«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno» (cf. Mc 4,1-20).
La Parola di Dio è come un seme gettato nella nostra vita; stupisce la produttività di questo seme: fino a cento per uno. Un seme produce cento pianticelle! Manteniamo il nostro cuore libero come un terreno buono, a suo tempo non mancheranno i frutti.
«Dopo aver detto: “Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato”, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”» (Lettera agli Ebrei 10,1-10).
Gesù offre sé stesso, tutta la sua vita; Egli è Dio che, come un buon padre si sacrifica quando i suoi figli sono in pericolo. Forse ci chiediamo perché Dio dovrebbe sacrificarsi per noi? Per quali pericoli?
«Gesù Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”».
I sacerdoti ripresentano Gesù nella Comunità cristiana. Oggi preghiamo per loro, guardiamoli con stima e amicizia e sosteniamoli perché possano guidarci con sicurezza verso Dio.
«Se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? » (Cf. Lettera agli Ebrei 9,2-3.11-14).
Cristo ha offerto realmente la vita per noi, si è sacrificato per togliere ogni male dalla nostra vita, solamente Lui, che era Dio, poteva fare questa offerta così da donarci la salvezza dal male. Viviamo, oggi, ricordandoci di cosa e quanto Dio ha fatto per noi.
«Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo» (dal Salmo 84).
Amore e verità, giustizia e pace; questo desideriamo per le nostre vite, questo ci attende come promessa di Dio. Seguiamolo oggi con fiducia, ricordiamoci di Lui e di queste cose belle.
«Fratelli, Cristo può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore» (Lettera agli Ebrei 7,25-8,6).
Per mezzo di Lui: Cristo è la porta che apre alla stanza della Salvezza. Passiamo attraverso di Lui.
«Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall’avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa. Anzitutto il suo nome significa “re di giustizia”; poi è anche re di Salem, cioè “re di pace”. Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre. [Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza: “Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek”» (Lettera agli Ebrei 7,1-3.15-17).
Spesso nella Bibbia sentiamo parlare di Melchìsedek e ci chiediamo chi egli fosse. Il passo della Lettera agli Ebrei di oggi lo spiega e applica tali caratteristiche a Gesù: re di pace, re di giustizia, rendi a noi ciò che il male ci ha tolto.
«Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse» (cf. Lettera agli Ebrei 6, 10-20).
Iiniziare le cose e non portarle avanti. Anche nella vita umana e cristiana abbiamo bisogno di costanza e di coraggio per sostenere i cambiamenti e le scelte fatte. Aiutaci, Signore, a confidare in te.
«Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (cf. Lettera agli Ebrei 5, 1-10).
La lettere agli ebrei descrive Gesù come sacerdote, ovvero come colui che offre la vita. Gesù che era Dio ha scelto di imparare, di ascoltare la vita anche quando essa si presenta a noi con i colori della fatica e della sofferenza. aiutaci Signore a imparare dalla vita.
«In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì» (cf. Mc 2,13-17).
Levi è un peccatore pubblico, cioè conosciuto. La Parola di Dio ha il potere di farlo alzare da quella situazione nella quale si era seduto e accomodato, di fargli assumere una nuova posizione pubblica e una nuova dimensione interiore. Donaci, Signore, sulla tua Parola, la forza per cambiare.
Don Lorenzo Voltolin
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