Mercoledì 25 Febbraio 2015
«Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito» (dal Salmo 50).
Donami Signore, in questa quaresima, un cuore nuovo!
«Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito» (dal Salmo 50).
Donami Signore, in questa quaresima, un cuore nuovo!
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato (dal Salmo 33).
Signore io ti cerco, liberami da chi vuole intimorirmi!
“La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice” (dal Salmo 18).
Dio offre sempre dei suggerimenti perché possiamo camminare con sicurezza e più velocemente sulla via del bene. Accogliere un suggerimento è segno di maturità, segnala la capacità di uscire da sé e non credere di essere gli unici ad avere ragione.
«Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida» (dal Salmo 85)
Pregare aiuta a confidare in Dio; avvertire di aver bisogno di qualcuno e di non essersi fatti da soli. Si tratta di un atteggiamento che mette insieme due opposti: l’umiltà e il coraggio. Pregare è un gesto di umiltà e, insieme, di coraggio, da esso nasce la speranza.
«Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro» (dal Salmo 50)
Mancare l’appetito. Il digiuno o l’astinenza seguono questa comune esperienza umana: si digiuna perché qualcosa non va, si digiuna per riparare, si digiuna per sentire quello che sentono uomini feriti, si digiuna anche nei confronti dell’amore di Dio che può essere stato tradito.
«Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte» (dal Salmo 1)
Il viola, colore della quaresima, né caldo né freddo, suggerisce l’attesa di “qualcosa” di grande, insieme alla penitenza. Attendere significa “non avere ancora”, essere privati della gioia piena, di un colore sgargiante, i quali presto arriveranno.
Il senso della preparazione e della penitenza: arrivare con il cuore sgombro da ostacoli e puro. Questi sono giorni propizi per fare ciò.
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male» (cf. Gl 2,12-18)
La formula liturgica «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» L’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità.
«Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo» (cf. Gen 6,5-8).
Il cuore di Dio non è imperturbabile: noi uomini possiamo renderlo felice o triste! Siamo fatti per il Bene, il Bello e il Vero, aiutaci, Signore, a corrispondere alla nostra natura più intima.
«Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto» (cf. Gen 4,1-15.25).
L’invidia è la porta d’ingresso del male. Chissà perché noi ci troviamo a misurarci con gli altri e a sentirci come in difetto; così il fratello diviene antagonista e poi nemico. Liberaci dal male, Signore!
«Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre» (Salmo 116).
Portare il vangelo agli uomini dovrebbe essere l’unica preoccupazione della Chiesa. Oggi adoperiamoci perché chi c’incontra riceva la presenza di Gesù attraverso noi
«Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò» (cf. Gen 3,1-8).
Il male si presenta come gradevole e desiderabile, si veste di bene, altrimenti non saremmo così sciocchi da scegliere una cosa cattiva e brutta. La Parola del Signore, custodita nella coscienza svela questo imbroglio.
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