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Venerdì 29 Novembre 2019

29112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Il vangelo di oggi va avanti con la lettura del Capitolo 21 di Luca: ieri Gesù ci presentava eventi catastrofici, sulla fine dei tempi, e ci invitava a non avere paura, ad alzarci e levare il capo perché la nostra liberazione è vicina; oggi continua a dirci di non avere paura. Sembra quasi di sentirlo mentre ci sprona a non stare fermi con le mani in mano, ma a fare qualcosa perché il mondo cambierà, il regno di Dio è vicino.
Gesù ci dice: non vedete i segni dei tempi? Gli alberi che iniziano a fiorire non ci dicono forse che l'estate sta per arrivare?
Non viviamo per aspettare la fine del mondo. Viviamo per incontrare Gesù: è lui il nostro fine, la nostra meta. I cieli e la terra passeranno ma le sue parole non passeranno mai.
Fa', o Signore, che la tua Parola sia vita per noi.

Giovedì 28 Novembre 2019

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Mercoledì 27 Novembre 2019

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita»

Martedì 26 Novembre 2019

26112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

Quando siamo piccoli è facile essere felici, ma poi, crescendo, sembra che la nostra felicità debba necessariamente passare prima per la sofferenza. È come se ci fosse dato di assaggiare la felicità, di scoprire che esiste, e poi che fossimo costretti a rincorrerla per il resto della vita.
Signore, quando la paura, l’abbandono, la lontananza, il dolore si impossessano dei nostri pensieri, aiutaci a credere che non tutto è perduto; infondi in noi la speranza e aiutaci a portarla anche agli altri.

Lunedì 25 Novembre 2019

25112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Quand’è che siamo pronti a dare tutto ciò che abbiamo? Forse solo quando sentiamo che ciò per cui lo doniamo è più importante di ogni altra cosa.
Aiutaci, Signore, a riconoscere ciò che davvero conta nella nostra vita e a lottare per salvarlo.

Domenica 24 Novembre 2019 - XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

24112019Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Oggi, Gesù, ti festeggiamo come nostro re. Un re con un amore così grande per i suoi figli da donarsi totalmente fino alla morte di croce.
Indegni del tuo amore, ci prostriamo in adorazione: perdonaci per tutti i nostri peccati che continuano a trafiggerti e aiutaci a rinunciare a noi stessi per donarci agli altri, come hai fatto tu.

Sabato 23 Novembre 2019

23112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

I sadducei non credevano nella risurrezione. Gesù però fa notare che già Mosè aveva indicato che i morti risorgono, e Dio è dei viventi e non dei morti.
Il nostro è un Dio vivo, che agisce, che interviene nelle nostre vite per indirizzarle verso la pienezza, e noi viviamo in lui. La vita che portiamo nel cuore, il desiderio di felicità e di bene, l’amore sono tutti suoi doni, ma la risurrezione sarà accessibile solamente passando attraverso la fede. La salvezza non passa solamente attraverso la Misericordia, ma anche attraverso la Giustizia.
Signore, metti nel nostro cuore la fede nella risurrezione.

Venerdì 22 Novembre 2019, Santa Cecilia

22112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Non si può mercanteggiare con Dio. La fede, infatti, non è superstizione e non è uno strumento per chiedere ciò che vogliamo noi.
Scuotici, Gesù, quando ci allontaniamo da te. Facci, invece, pendere dalle tue labbra, per ascoltare la tua Parola e metterla in pratica.

Giovedì 21 Novembre 2019, Presentazione della Beata Vergine Maria

21112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Il brano di Luca ci racconta di un Gesù triste e mortificato che piange perché Gerusalemme, la città santa che egli ama, rifiutando lui rifiuterà la propria salvezza. L’invito alla conversione a questo punto è per tutti i cristiani: senza di essa non potrà che esserci l’annuncio della rovina.
Come hai fatto allora, vieni, o Signore, a visitare il tuo popolo e donaci la capacità di aprire i nostri cuori ad accogliere la tua buona novella.

Mercoledì 20 Novembre 2019

20112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

La chiave di lettura della parabola sta proprio nel suo simbolismo: le monete d’argento del re sono i beni del Regno di Dio, cioè tutto quello che fa crescere la persona e rivela la presenza di Dio. Ecco quindi l’invito a far fruttare i nostri talenti e le stesse parole di Gesù ci ricordano come: «A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Per questo motivo siamo chiamati a custodirli e farne tesoro.
A volte i doni degli altri generano in noi gelosie e competitività; aiutaci, o Padre, a far fruttare i nostri talenti e fa’ che il nostro operato sia di buon esempio per molti.

Martedì 19 Novembre 2019

19112019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Quando qualcuno di importante entra nella nostra vita, riesce a motivarci sforzi e cambiamenti che da soli non avremmo mai operato. Questo avviene non tanto perché vogliamo apparire migliori, ma soprattutto perché l’altra persona ci sostiene e ci incoraggia con la sua vicinanza e facendoci sentire che le nostre povertà non ci rendono repellenti.
Ti ringraziamo, Signore, per chi ci fa sentire amati.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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