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Domenica 6 Maggio 2018 - Vi DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

06052018Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Sabato 5 Maggio 2018

05052018Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco.
Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade.
Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.

Le occasioni in cui nella nostra vita le cose non sono andate come desideravamo sono sicuramente così tante che non si possono contare! Eppure, in certe occasioni, ciò che ci resta dentro a seguito del fallimento ci permette di affrontare meglio altre situazioni future: diventiamo più comprensivi o tolleranti verso gli altri, capiamo quali aspetti del nostro carattere sono da “limare” per non far soffrire coloro a cui vogliamo bene, forse addirittura ad avere riguardo di noi stessi.
Grazie, Signore, per le occasioni in cui lo sconforto non riesce a vincere.

Venerdì 4 Maggio 2018

04052018Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Gesù ci lascia un nuovo comandamento: “Che vi amiate gli uni gli altro come io ho amato voi.” Ci ha amato così tanto da dare la sua vita per noi, e ci ha chiamato amici. Gli amici si amano, si rispettano, condividono la propria vita quotidiana e le proprie esperienze, nel bene e nel male. Agli amici doni il tuo conforto, cerchi di dare sollievo e non dolore, doni gioia e serenità.
Gesù ci ha donato tutto questo e con la sua amicizia ci ha fatto conoscere l’Amore del Padre. Lui ci ha scelti come amici perché a questi si affidano anche dei compiti e delle responsabilità. Noi, accettando la sua amicizia, ci rendiamo disponibili alla missione che ci affida: fare conoscere al mondo l’Amore del Padre, come lui lo ha fatto conoscere a noi.

Giovedì 3 Maggio 2018, Santi Filippo e Giacomo

03052018Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Le parole di Giovanni ancora una volta ci ricordano come Gesù sia l’unica via attraverso cui possiamo raggiungere Dio, la verità stessa di Dio come suo disegno di salvezza, attraverso il quale contemplare la vita eterna. Illumina, o Signore, le nostre vie, affinché la tua luce brilli su di noi.

Mercoledì 2 Maggio 2018, Sant’Atanasio

02052018Mercoledì 2 maggio, Sant’Atanasio
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Rimanere e portare: sembra quasi una contraddizione in termini, ma in realtà in questi due verbi è racchiuso il vero significato interiore della comunione con Dio. Solo stando uniti a suo figlio Gesù , ascoltando la sua parola e osservando i suoi comandamenti, ogni suo discepolo riuscirà veramente a produrre frutto. Il tralcio che si stacca dalla vite inaridisce e non porta frutto che valga davanti a Dio.

Martedì 1 Maggio 2018, San Giuseppe Lavoratore

01052018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Il Signore ci fa il dono della sua pace, una pace del cuore autentica, diversa dalle false promesse di felicità che spesso ci propone la società di oggi.
L’esempio di amore fra Gesù e il Padre ci esorta a costruire un Regno di pace nonostante i momenti di dubbio, paura e tentazione.

Lunedì 30 Aprile 2018

30042018Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Amare non significa obbedire, ma permettere all’altro di manifestarsi senza più paura di essere respinto e accoglierlo anche nelle sue povertà. Signore, aiutaci ad amare e a lasciarci amare.

Domenica 29 Aprile 2018 - V DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

29042018Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Sabato 28 Aprile 2018

28042018Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Quanto tempo serve per conoscere davvero qualcuno? Talvolta, dopo anni, restiamo ancora stupefatti di fronte a comportamenti dei nostri amici che non ci saremmo mai aspettati.
Forse allora non è questione di tempo ma di possibilità di rivelarsi: perché quel mio amico non si è sentito libero di esprimere prima quei suoi pensieri, quelle sue debolezze, quei suoi sogni?
Signore, rendici accoglienti nell’ascolto e capaci di comprendere anche ciò che ci sembra inaccettabile.

Venerdì 27 Aprile 2018

27042018Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Gesù conosce il cuore dei suoi discepoli… e conosce il nostro cuore. Ci vuole rassicurare che verrà a prenderci per portarci alla casa del Padre. Ed è Gesù stesso ad indicarci la via per arrivare: lui è la via. Non cammineremo mai da soli, non saremo mai senza guida: Gesù ci mostra come vivere secondo il cuore di Dio e la sua via passa dalla Croce, ma la Croce è anche la via dell’Amore.
Signore, aiutaci a camminare sulla retta via che conduce alla casa del Padre e, quando cadiamo, aiutaci a rialzarci e a proseguire guardando a te, perché sappiamo che nella casa del Padre ci saranno semplicemente e meravigliosamente gioia ed amore.

Giovedì 26 Aprile 2018

26042018Dal vangelo secondo Giovanni
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Quante volte ci è capitato di essere stati traditi da un amico? Sicuramente non lo abbiamo scelto come tale perché egli ci tradisse. La stessa cosa accade a Gesù con Giuda.
Egli ci ha scelto come suoi amici, ma troppo spesso chiudiamo la nostra mente ed il nostro cuore al suo desiderio di salvezza per noi.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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