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Sabato 30 Giugno 2018

30062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Forse anche a noi può essere capitato di non sentirci degni di qualcuno, al punto da non avere neppure il coraggio di invitarlo a casa nostra perché ci vergogniamo del poco che abbiamo da offrire.
Signore, fa’ che questo nostro desiderio inattuato di accogliere si trasformi in un’occasione per essere accolti; fa’ che possano essere amate anche quelle infermità che riteniamo ci rendano inaccettabili.

Venerdì 29 Giugno 2018, Santi Pietro e Paolo

29062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

È una grande domanda quella che Gesù fa ai suoi discepoli, e anche a noi: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Mi sembra di vedere la scena: il silenzio totale… risponde solo Pietro. Lo spirito Santo, il Padre, gli rivela la risposta: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Ecco, la fede che arriva come dono ad illuminare l’anima e il cuore di Pietro, che è come noi un peccatore, un uomo con fede e dubbi. Anche se gli è stato rivelato chi è realmente Gesù avrà paura e lo rinnegherà, ma Pietro avrà la forza della fede per chiedere perdono e su di lui Gesù fonderà la sua Chiesa.
Anche per ognuno di noi c’è la stessa domanda. Chi è Gesù? Crediamo davvero che sia il Dio vivente?
Gesù, aiutaci a trovare, nel silenzio della preghiera, la nostra risposta alla tua domanda; fa' che arrivi dal profondo del nostro cuore e che sia forte come la pietra, così vera e piena di fede da non permettere di smarrirci nel mondo.

Giovedì 28 giugno 2018, Sant’Ireneo

28062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Non esiste una regola matematica certa e sicura secondo cui profetizzare il nome del Signore sia garanzia di salvezza e di vita eterna. Il criterio che distingue il vero discepolo, infatti, non è per la sua invocazione liturgica né per la sua predicazione, ma per l’obbedienza profonda alla volontà del Padre.
Aiutaci, Signore, tu che sei la roccia che ci sostiene nei momenti di difficoltà e di tempeste della nostra vita, affinché sappiamo realmente praticare la tua volontà.

Mercoledì 27 Giugno 2018

27062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Noi cristiani abbiamo oltre duemila anni di storia eppure oggi come allora dobbiamo stare in guardia dai falsi profeti: prima erano i farisei, i pagani, gli zeloti, oggi vediamo il proliferare di sette che si adoperano per convincerci che fuori dalla loro dottrina saremmo in errore. Eppure non dovrebbe essere così difficile fare discernimento di ciò che è Verità da ciò che è errore. L’avvertenza di Gesù è molto forte: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore».
Aiutaci, o Signore, nell’opera di discernimento degli spiriti e rendici frutti buoni e giusti per portare il tuo annuncio di verità.

Martedì 26 Giugno 2018

26062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Vivere da cristiani è un cammino di costante discernimento: una ricerca delle “porte strette e vie anguste” che conducono a una vita piena nell’amore di Dio.
Gesù indica ai suoi discepoli la regola d’oro per non “sbagliare porta”: trattare chi incontriamo con l’accoglienza e l’amore con cui vorremmo essere trattati noi.

Lunedì 25 Giugno 2018

25062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Criticare un’altra persona ci fa sentire migliori: forse non migliori in senso assoluto, ma di certo migliori di lei. C’è il rischio, però, che questo nostro comportamento ci faccia divenire troppo esigenti e incapaci di cogliere gli sforzi dell’altro, quei tentativi di trovare la strada giusta che quasi mai nella vita vanno a segno al primo colpo.
Signore, aiutaci a guardare gli errori con comprensione e a correggerli con dolcezza.

Domenica 24 Giugno 2018 - NATIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA (ANNO B)

24062018Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,57-66.80)
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Sabato 23 Giugno 2018

23062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Ci illudiamo che avendo tutto sotto controllo saremo al riparo dalle sofferenze, ma non solo non è possibile che tutto vada sempre come vogliamo, ma non è neppure detto che un’eventuale pace totale ci dia quella soddisfazione che pensiamo.
Gesù, aiutaci a sopravvivere al dolore con quella forza e quella speranza che sei riuscito a trovare quando in te c’era solo angoscia e rendici capaci di trovare ogni giorno piccoli traguardi di felicità.

Venerdì 22 Giugno 2018

22062018Dal Vangelo secondo Matte
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Diventare ricco è l’aspirazione di quasi tutti gli uomini. Accumulare e ricercare la ricchezza dei beni materiali sottrae però tempo ed energia alla ricerca dei beni del cielo e rende l’uomo schiavo delle cose che possiede e desidera. Gesù ci ammonisce: la ricchezza non è un male in sé, ma è un pericolo perché ci illude di poter comperare la felicità. I ladri possono derubarti dei beni materiali, ma nessuno può derubarti dei beni del cuore. L’occhio è il simbolo del cuore: quello che cerca Dio, porterà verso la luce anche tutto il corpo, tutti i suoi pensieri, tutte le sue azioni e sarà totalmente illuminato da Dio. Il cuore che non lo cerca, immergerà la persona tutta nelle tenebre eterne.
Signore, apri il nostro cuore alla ricerca della tua luce.

Giovedì 21 Giugno 2018, San Luigi Gonzaga

21062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Meglio la quantità o la qualità? Ogni dubbio viene fugato dalle stesse parole di Gesù nel racconto dell’evangelista Matteo. Questo brano infatti diventa centrale nella vita di ogni cristiano. È lui stesso, il Figlio di Dio, che ci indica la strada e ci insegna come pregare il Signore.
Quale miglior esempio di vita avremmo mai potuto avere se non quella di Gesù, sintesi e modello di preghiera verso il Padre?

Mercoledì 20 Giugno 2018

20062018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Elemosina, preghiera e digiuno: sono queste le buone opere che ogni discepolo di Gesù dovrebbe compiere quotidianamente. L’invito che però ci viene rivolto è quello di farlo in maniera diversa rispetto ai pagani e ai farisei, vivendo queste buone opere in maniera personale, anonima e silenziosa, seppur in intimo orgoglio di comunione con il Signore. Solo il Padre Nostro che è nei cieli infatti, ci vede, ci conosce e ascolta i nostri cuori e solo lui potrà donarci la giusta ricompensa.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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