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Sabato 20 Maggio 2017

20052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Gesù, hai cercato di trasmetterci ciò che avevi compreso di Dio nel modo più semplice e immediato: con l’esempio portato in ogni giorno del tuo ministero. Perdonaci se nel corso dei secoli abbiamo reso il tuo messaggio complicato, contorto e sempre più avvolto nel mistero, quasi come se allontanarlo dalla comprensione della gente lo rendesse più autorevole.
Perdonaci anche per le incomprensioni che nascono tra noi e che ci allontanano sempre più; quello che ci avevi invitato a fare era semplicemente di vivere volendoci bene.

Venerdì 19 Maggio 2017

19052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Ringraziamo il Signore per le amicizie che arricchiscono la nostra vita, sia per quelle che resistono al passare del tempo e al mutare delle esperienze e scelte personali, sia per quelle che passano e non tornano più per disparati motivi. Ognuna di esse è un’occasione particolare per travasare e ricevere il meglio di cui l’essere umano è costituito: l’amore.

Giovedì 18 Maggio 2017

18052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Vivere in armonia tra di noi ci donerebbe davvero una vita ricca di gioia e mettere in atto questo invito non dovrebbe essere difficile: amare chi ci è prossimo, chi in qualunque modo è nel nostro cuore, dovrebbe essere quanto mai naturale e spontaneo. Capita invece che molto spesso allontaniamo, feriamo, colpiamo proprio chi ci sta accanto, proprio chi ci è più vicino.
Signore, aiutaci a riconoscere quando stiamo percorrendo questa strada pericolosa e a smettere di fare del male agli altri e a noi stessi.

Mercoledì 17 Maggio 2017

17052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

La splendida immagine della vigna e dei tralci ci ricorda il nostro limite: non possiamo condurre pienamente la nostra vita. In essa c’è una parte, a volte consistente, in cui entrano fattori esterni che la influenzano pesantemente oppure noi stessi, con le nostre fragilità, permettiamo alla sofferenza di intaccare i nostri progetti rovinandoli. Aiutaci, Signore, a rimanere in te.

Martedì 16 Maggio 2017

16052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Tante volte, Signore, arriviamo a non avere più forze perché le sofferenze o le preoccupazioni protratte a lungo ce le hanno tolte. Ti preghiamo di aiutarci a non perdere la speranza di poter ritrovare pace e motivi per continuare.

Lunedì 15 Maggio 2017

15052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Noi come dimora della divinità, a patto di lasciare fluire l’amore che ci è stato donato. Accogliendo e mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù che trovano nell’amore i pilastri fondamentali, diventiamo testimoni autentici di una vita vissuta nella ricchezza della risurrezione. Preghiamo per non cadere nella trappola dell’egoismo.

Domenica 14 Maggio 2017 - V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

140522017Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Sabato 13 Maggio 2017

13052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Cambiare il proprio punto di vista su questioni che toccano delle credenze consolidate, richiede un’apertura e una disponibilità non comune. La reazione istintiva è quella di chiudere, rifiutare o addirittura ostacolare per il timore di trovarsi senza più riferimenti sicuri. Aiutaci, Signore, ad essere aperti e accoglienti verso ciò che sembra un attacco alle nostre certezze, cercando di scorgerne un senso che arricchisca la nostra interiorità.

Venerdì 12 Maggio 2017

12052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

La fede dà un coraggio nell’affrontare le ostilità della vita che la paura quasi non ci tocca più. È come scoprire di essere attesi da qualcuno pronto ad afferrarci la mano: forse non ne avremo neanche bisogno, ma sapere che quel qualcuno c’è ci fa affrontare il percorso con uno spirito diverso, senza la paura di farci male. E guardando bene, scopriremo che quel qualcuno che ci dà forza non è più avanti, ma accanto.

Giovedì 11 maggio 2017

11052017Dal Vangelo secondo Giovanni
Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Ciascuno di noi è mandato a rappresentare la bellezza e la bontà della Vita divina incarnata in noi, ma solo nell’accoglienza che sa andare oltre i pregiudizi, gli stereotipi e la malizia, si può goderne. Preghiamo per imparare a dare più spazio alla nostra bellezza e bontà per essere più accoglienti e meglio accolti.

Mercoledì 10 Maggio 2017

10052017Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

In ogni episodio della vita di Gesù che ci è stato tramandato leggiamo il suo modo di parlare la lingua di Dio, la lingua dell’Amore. Anche quando si arrabbia o sembra interdetto di fronte ad alcuni eventi di passaggio dell’esistenza umana, dimostra che il suo operare è sempre mosso da vera passione: ciò che fa non è finzione ma verità, con tutto il fluire di emozioni e di incomprensioni che essa comporta.
Signore, perdonaci per ogni volta che amare ci sembra più difficile e spaventoso che odiare.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
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