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Mercoledì 26 settembre

26092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

“A cosa serve la Chiesa ?”: chi di noi non si è mai posto questa domanda?
Il compito della Chiesa si può riassumere in poche parole: annunciare la parola del Signore. Niente di più simile a quanto veniva chiesto ai primi discepoli: andare tra la gente con semplicità ed umiltà, fare comunità, entrare in comunione con il prossimo annunciando la buona notizia. Questa è la vera missione della Chiesa.
Fa’, o Signore, che ciascuno di noi sappia essere membro attivo per la propria comunità affinché essa possa vivere in vera comunione con il Padre.

Martedì 25 Settembre 2018

25092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Signore, quando il lavoro ci assorbe così tanto da dedicargli tutta la nostra vita, quando anche la nostra famiglia passa in secondo piano perché prima c’è il “dovere”, aiutaci a fermarci:solo così potremo assaporare la vita e le cose belle che ci hai donato, e valorizzare i nostri affetti dedicando loro del tempo di qualità.

Lunedì 24 Settembre 2018

24092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Nella nostra vita cerchiamo di prevedere e controllare il più possibile ogni situazione in un continuo sforzo vòlto ad evitarci le sofferenze. Anche i sentimenti più belli però possano provocarci inquietudine, perciò, nel tentativo di proteggerci, li mettiamo a tacere prima che si manifestino a noi e agli altri in modo troppo evidente.
Signore, aiutaci a comprendere che quel desiderio di amare ed essere amati che grida dentro di noi non ci rende più deboli o più dipendenti, ma al contrario più liberi di aprirci al mondo e più sicuri nell’affrontare la vita.

Domenica 23 Settembre 2018 - XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

23092018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Il regno di Dio è di coloro che si fanno bambini

Sabato 22 Settembre 2018

22092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».

Il seminatore di questa parabola non è un contadino incapace, ma un grande ottimista che spera che anche le pietre diventino terra feconda e che dal suolo arido della strada spuntino spighe piene e mature. Gesù annuncia la sua parola a tutti, perché tutti gli uomini siano salvati.
Come le spighe crescono lentamente, anche l’evangelizzazione avviene lentamente e può passare attraverso gli insuccessi, ma i cristiani pazienti vedono alla fine i risultati delle loro fatiche.
Noi siamo peccatori e possiamo essere strada, pietra, rovi. Ma piano piano, se siamo pazienti e perseveranti nella fede, possiamo diventare terreno fertile, dove Gesù semina e raccoglie frutto.
La fede è la parola di Dio ascoltata, accolta nel cuore e creduta. Essa ci può trasformare, ma solo con la nostra collaborazione.

Venerdì 21 Settembre 2018, San Matteo

21092018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Matteo racconta la propria chiamata: quale meraviglia e forza in questo brevissimo racconto. Matteo, un pubblicano, un peccatore chiamato da Gesù a cambiare la sua vita: a lasciare tutto per seguirlo. E Matteo lascia tutto e lo segue. Matteo si riconosce come un peccatore perdonato e chiamato. Riconosce la misericordia del Signore di fronte alla propria “pochezza”, con umiltà si pente, cambia strada e inizia una nuova vita. Ma i farisei non capiscono che il Signore è venuto per salvare i peccatori: tutti noi. Quante volte il Signore ci chiama e noi non sentiamo. Ma il Signore misericordioso continua a chiamarci e anche noi possiamo rispondere con la gioia dei peccatori perdonati: «Eccomi, ti seguo Gesù!»
Ti ringraziamo Signore perché, per la tua infinita misericordia, possiamo riconoscere la nostra povertà di peccatori, ricevere il tuo perdono e condividerne la gioia con i nostri fratelli.

Giovedì 20 Settembre 2018, Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni

20092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

L’abbraccio, il porgere l'acqua o l'olio profumato all'ospite, erano abitudini di cortesia proprie di quel periodo. Gli stessi discepoli di Gesù sembrano ignorare ancora una volta quale sia la sua vera natura: «Chi è quest'uomo che perdona i peccati?».
La parabola ci mostra come l'iniziativa parte sempre dalla bontà di Dio, quel Dio che perdona chi è umile e bisognoso di salvezza.
Rivolgi a noi, Signore, il tuo sguardo misericordioso e fa' che possiamo meritare il tuo perdono.

Mercoledì 19 Settembre 2018

19092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

Ogni generazione, seppur rapportata al proprio periodo storico, è paragonabile, come nelle parole di Luca, a dei bambini viziati; mai contenti, sempre pronti a lamentarsi di tutti e su tutto. Così avviene anche nella fede, oggi come allora. Ecco dunque Giovanni Battista che viene visto come una figura troppo rigida e radicale e allo stesso tempo, quasi in maniera paradossale, lo stesso Gesù sembra essere troppo lassista e poco religioso. In verità è il nostro atteggiamento che deve cambiare e non certo l'opera misteriosa di Dio.
Donaci, o Signore, la capacità di cogliere tutte le cose belle che ci hai donato e facci la grazia di servircene sempre in bene.

Martedì 18 Settembre 2018

18092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Ti ringraziamo, Signore, per il tuo tocco che ci ravviva. Grazie per le occasioni in cui riusciamo a sentire che possiamo tornare a sperare, a progettare, e che, nonostante il dolore, vale sempre la pena vivere.

Lunedì 17 Settembre 2018

17092018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

Gli anziani avevano a cuore il centurione perché aveva dimostrato amore per i Giudei facendo loro del bene; il centurione aveva a cuore il suo servitore, ma non sappiamo perché.
Spiegare perché amiamo qualcuno è davvero difficile, ma probabilmente è per come ci sentiamo grazie a lui, per le emozioni e che ci fa provare.
Signore, donaci qualcuno da desiderare ogni giorno, qualcuno che, con la sua presenza, renda più bella la nostra vita.

Domenica 16 Settembre 2018 - XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

16092018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,27-35)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

Prendi la tua croce e lanciati dietro a Gesù


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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