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Lunedì 29 Ottobre 2018

29102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Diciotto anni di dolore, di limitazioni, probabilmente di vita vissuta nella paura o nella vergogna, e nella privazione. Signore, a volte alcuni eventi ci portano via la capacità e la gioia di vivere i nostri anni più belli; fa’ che non sia un treno perso per sempre, ma che ci possano essere altre possibilità di vivere e gioire delle meraviglie che poni attorno a noi.

Domenica 28 Ottobre 2018 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

28102018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Chiunque è disposto a lasciare le cose vecchie e si avvicina a Cristo con fede, vede la vita con interezza ed è felice di seguirlo.

Sabato 27 Ottobre 2018

27102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Il vangelo ci presenta due fatti di cronaca: una uccisione e un incidente. Gesù non giudica gli eventi, ma ce li sottopone rivedendoli un’altra luce: quella di invito alla conversione. Dobbiamo essere sempre consapevoli di essere peccatori: chi non lo è? Il male è di continuo nella nostra esistenza e spesso non è possibile capire il perché. Il Signore ci porta un punto di vista superiore. Sia che siamo “carnefici” o “vittime” siamo sempre peccatori. Il Signore ci insegna che l’arma per vincere tutti i mali è l’Amore. Quello che ci insegna ad avere per gli altri, come lui lo ha per noi. Noi siamo il fico che non porta frutto. Eppure Dio ci dà altro tempo perché possiamo convertirci e portare nuovamente frutto.
Ti ringraziamo, Signore, per l’Amore infinito che hai per noi e ti preghiamo perché ci insegni a donarlo agli altri.

Venerdì 26 Ottobre 2018

26102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Gesù Cristo ci evidenzia la nostra cecità: allora come oggi siamo in grado di prevedere il tempo meteorologico, ma non riusciamo a vedere i segni dei tempi. E’ arrivato il momento della decisione. Cristo ci esorta a riflettere, a giudicare ciò che è giusto. Il primo passo da fare per riconciliarci con Dio è farlo con il nostro avversario. Il perdono ci può preparare questa nuova fase: il discernimento.
Signore, aiutaci a perdonare per poter aprire la porta del cielo.

Giovedì 25 Ottobre 2018

25102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Nelle parole di san Luca, Gesù ci parla del rinnovamento che è venuto a portare sulla terra.
Quel fuoco che deve accendere il mondo è un fuoco che non ammette compromessi. Vediamo allo stesso tempo un Gesù che è angosciato perché vede avvicinarsi la sua passione (siamo intorno all’anno 30 d.C.) e non ci sarà vera pace fino a quando egli non l’avrà vissuta, fino cioè alla sua morte in croce.
Fa’, o Signore, che il fuoco che hai portato sulla terra purifichi il nostro cuore e illumini il nostro cammino.

Mercoledì 24 Ottobre 2018

24102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Nella parabola del ritorno del padrone, Pietro sembra fare una domanda ingenua, dalla risposta quasi scontata. Lui, come noi, si aspettava una risposta negativa, invece l’invito alla sorveglianza è proprio rivolto ai discepoli. Noi cristiani siamo effettivamente pronti ad accogliere il Signore, ma troppe volte ci comportiamo come i farisei, i sadducei e i dottori della legge. Paradossalmente possiamo passare la nostra vita in chiesa senza conoscere veramente Dio.
Accresci in noi, o Signore, un vero desiderio di vigilanza e donaci un cuore libero che sappia attendere la tua venuta.

Martedì 23 Ottobre 2018

23102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

In quest’epoca in cui tutto è veloce, in cui i tempi morti sembrano intollerabili, l’attesa è diventata per noi un momento snervante: vorremmo tutto subito, senza perdite di tempo e possibilmente senza fatiche aggiuntive. Eppure anche attendere qualcuno è amore: ci allena a stare in ascolto, a lasciare che l’altro si possa esprimere e presentare per com’è davvero, non per come lo vorremmo noi.
Signore, fa’ che la nostra attesa possa riempirci il cuore.

Lunedì 22 Ottobre 2018

22102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Capita spesso di avere la sensazione di vivere in apnea: sentiamo forte la necessità di svolgere con il massimo impegno i nostri incarichi, ma dentro di noi non vediamo l’ora che siano portati a termine per poter finalmente respirare. Il problema è che, terminato uno, se ne presenta subito un altro che non ci dà la tregua di cui avremmo bisogno.
Signore, a volte non siamo in grado di mettere degli argini al dovere: aiutaci a riservare dei momenti per godere di ciò che abbiamo, per stare con le persone a cui vogliamo bene e assaporare insieme a loro la vita.

Domenica 21 Ottobre 2018 - XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

21102018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,35-45)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Chiamati a servire.

Sabato 20 Ottobre 2018

20102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Noi, battezzati in Cristo e poi confermati nella Cresima, ci siamo impegnati ad essere suoi testimoni nella nostra vita. Oggi Gesù ci dà la certezza che, quando lo riconosciamo davanti agli uomini, anche lui ci riconoscerà davanti a Dio. Da questo dipende la nostra salvezza: dal coraggio di essere suoi testimoni come lo sono stati gli Apostoli. Dio ci potrà perdonare tutti i peccati, ma coloro che rinnegano l’agire dello Spirito Santo nelle opere di Gesù non saranno perdonati.
Signore, aiutaci a non vergognarci di riconoscere che Gesù, tuo Figlio Unigenito, è la sola via per la nostra salvezza.

Venerdì 19 Ottobre 2018

19102018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Oggi Gesù ci dà una forte raccomandazione: non abbiate paura! E ci dice anche di chi non dobbiamo avere paura: di colui che ci può portare alla Geenna attraverso l’ipocrisia. Essa è una maschera dietro alla quale ci nascondiamo per non far vedere chi siamo e mostrare solo ciò che gli altri vogliono vedere. Spesso ci vergogniamo di dire che siamo credenti, di dire che andiamo a Messa, di confessare i nostri peccati, di recitare il rosario. Dobbiamo invece essere sinceri fino in fondo e non avere paura di rivelarci dei veri cristiani in ogni momento e contesto della nostra vita. Noi siamo importanti per il Signore e lui ci salverà.
«Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!» (S. Giovanni Paolo II – 22/10/1078)


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
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Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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