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Mercoledì 11 Luglio 2018, San Benedetto

11072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

La domanda di Pietro: «Cosa ne avremo?» cela aspettative ma allo stesso tempo incomprensione. Quanti di noi hanno il senso del servizio e della sua gratuità?
Molte volte compiamo delle azioni solo perché ci aspettiamo un ritorno o una ricompensa. Lo stesso Pietro ci fa capire come, nonostante i discepoli vivessero quotidianamente accanto a Gesù, fosse difficile comprendere la sua parola. In realtà quello che lui ci chiede è semplicemente di seguire da vicino la sua vita ed il suo esempio, così da continuare la sua missione e ricevere in eredità la vita eterna.

Martedì 10 Luglio 2018

10072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Quando ci sentiamo persi e soli sentiamo anche che la nostra forza interiore viene meno. Vorremmo solo chiudere gli occhi in un abbraccio confortevole e sentire che le preoccupazioni che ci attanagliano iniziano a non fare più paura.
Signore, tu che sei un padre compassionevole, donaci quell’abbraccio che guarisce.

Lunedì 9 Luglio 2018

09072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Credere in te, Signore, ci fa sentire che anche quando tutto sembra finito, anche quando non sembra più esserci motivo di sperare, c'è una parte di noi che è pronta a riprendere vita non appena si sente sfiorare dal tuo amore. Grazie per il miracolo dell'essere amati.

Domenica 8 Luglio 2018 - XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

08072018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Il figlio del carpentiere ha costruito un trampolino per il cielo.

Sabato 7 Luglio 2018

07072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Nonostante i nostri sforzi per risolverli, alcuni problemi si ripresentano periodicamente nella nostra vita. Aiutaci, Signore, a trovare il coraggio e i modi per scioglierli definitivamente: intervieni tu dove non riusciamo noi con le nostre limitate possibilità.

Venerdì 6 Luglio 2018

06072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Gesù chiama Matteo, esattore delle imposte al servizio dei romani, quindi un pubblicano. Ci mostra con questo vangelo che tutti siamo chiamati, qualsiasi sia la nostra condizione. Nel cammino ciò che è determinante è proprio la disponibilità ad aderire a Gesù quando egli passa e chiama. Può accadere nella vita di ciascuno: Gesù passa e ti chiama: «Seguimi!». Può essere l'appello a dare una “sterzata” al tuo modo di gestire la vita, l'appello a non perdere più tempo nel girare attorno all'essenziale ma a centrarlo, l'appello quindi a convertirti sul serio e a pentirti dei tuoi peccati. Può essere l'invito, che Gesù ti rivolge, a fare quel passo concreto nell'amore verso Dio e verso il prossimo. E anche tu, come Matteo, afferrando l'occasione unica che ti viene offerta, puoi alzarti prontamente e dirgli: «Sì, Gesù, vengo e ti seguo!».

Giovedì 5 Luglio 2018

05072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Nell’antica legge mosaica i lebbrosi erano costretti a vivere lontani dalla comunità e potevano farvi ritorno solo dopo la certificazione di guarigione da parte di un sacerdote. È infatti l’autorità straordinaria di Gesù, mediata dalla sua parola e dai suoi gesti, che colpisce il male alla radice e ne sana le ferite. Solo così il paralitico, attanagliato dalle catene del peccato, può recuperare la libertà del corpo e dello spirito. È bello vedere e toccare con mano l’immenso amore che Gesù rivolge a noi peccatori chiamandoci “figli”.
O Signore, tu che operi in nome di Dio Padre, rendici figli autentici degni di ricevere il tuo perdono.

Mercoledì 4 Luglio 2018

04072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

Ecco la prova provata della superiorità del bene sul male. Potrebbe sembrare una lotta impari: due indemoniati in pubblica via che affrontano chiunque voglia transitare, eppure è sufficiente la sola presenza di Gesù perché il male fugga via e si autodistrugga. Da qui è chiara l’inconsistenza del male davanti al bene, tanto da non riuscire neppure a muoversi in maniera autonoma, da dover chiedere di essere scacciato e mandato via.
O Signore, possa la tua azione salvatrice renderci sempre luminosi nello splendore del bene e della verità.

Martedì 3 Luglio 2018, San Tommaso

03072018Dal Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

I dubbi che ci vengono, Signore, non sono dovuti a incredulità, ma al contrario al timore di essere troppo fiduciosi e di restare poi profondamente delusi. Tu che conosci il nostro cuore e le nostre debolezze, donaci con pazienza quelle rassicurazioni di cui abbiamo bisogno.

Lunedì 2 Luglio 2018

02072018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Arrivano dei momenti nella nostra vita in cui sentiamo la necessità di andare avanti, ma fare quel passo ci diventa molto difficile o doloroso per la paura di fallire o per i distacchi che comporta.
Signore, sostienici con amore e guidaci a diventare persone realizzate.

Domenica 1 Luglio 2018 - XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

01072018Dal Vangelo secondo Marco (Mc 5, 21-24.35b-43)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
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Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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