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Nella gioia del Battesimo... oltre le frontiere

Questa proposta si inserisce e ci permette di entrare più profondità in uno dei fenomeni e questioni del nostro tempo che maggiormente ci interpellano: le migrazioni.
Essa è evidenziata anche nella terza scheda di Nella gioia del Battesimo.
Oltre i vicariati che hanno aderito, la proposta può essere davvero interessante per ogni realtà parrocchiale, per alcuni membri degli Organismi di comunione e per i nostri operatori pastorali.

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Io ho Scelto di fare il Presepe !!!

presepe2018 1Io ho scelto di fare il presepe, ma non certo perché lo pensano alcuni o non lo pensano altri, neppure per chissà quale reazione o per chissà che altra protesta. Io ho scelto di farlo per il motivo per cui l’ho fatto anche gli altri anni.

Mi piace costruire il presepe, anche se semplice, anche se non ho molto tempo. Mi ricorda quand’ero bambino: per noi era un gioco, eppure quel gioco ha lasciato in me delle tracce tenere ma profonde come i solchi che l’aratro scava nelle zolle di terra, quei solchi che assomigliano quasi a pietre rovesciate. Oggi direi che fare il presepe è stata una meditazione che ha fatto sì che la Parola del Signore scavasse nella carne della mia anima. Magari tutte le cose “più serie” dei giochi avessero questi effetti!

Scelgo di fare il presepe perché è il mio modo di attendere, di desiderare, di “crearti”, Gesù. Quando penso a come mettere le statue immagino la relazione tra i personaggi, posso sentire cosa si dicono e posso vedere l’espressione dei loro volti.

Penso che qualcuno sa già come andrà a finire: “arriva il Messia” (questi c’erano anche lo scorso Natale!); altri sono ignari del perché si trovino in quella scena: come noi, anche loro hanno motivazioni diverse, ma anche l’accidentalità può farci incontrare Dio. Mentre costruisco il presepe immagino e creo l’ambientazione, prima quella più estesa, poi, pian piano, per ultima, il punto in cui si collocherà Gesù: al centro o in parte, visibile in alto oppure in nascosto in basso. Sembrava un gioco e invece era il modo di esprimere una fede diversa, una fede che cambia perché viva.

A dire il vero, adesso che ci penso, non esiste un modo diverso di attendere e desiderare: il desiderio o è un’emozione e un sogno, pertanto non esiste, oppure è qualcosa di concreto, come un gioco, un gioco che alla fine mi dice come mi sento e chi sono davanti a Dio.

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SAN MARTINO

SANMARTINO2018L’episodio più famoso della vita di san Martino, portato a noi dalla tradizione popolare, è quello che racconta la sua condivisione del mantello con un povero incontrato lungo la strada.

Questo gesto ci parla non tanto di compassione, quanto di at-tenzione: l’attenzione che quest’uomo, vescovo della cittadina francese di Tours, ebbe verso le genti che gli furono affidate per tutta la durata del suo ministero.


Anche noi, in occasione di questa ricorrenza, vogliamo allargare lo sguardo e dedicare la nostra attenzione a coloro che abbiamo attorno, senza andare tanto lontano.

In questi giorni la comunità si avvicina ai bambini: venerdì pomeriggio abbiamo festeggiato con quelli della scuola dell’infanzia e sabato con la Comunità dei ragazzi, portando loro caldarroste e aria di festa. Certo a quell’età l’allegria nasce spontaneamente, ma un giorno sarà bello per loro ricordare di averla condivisa con i genitori, con i nonni, con gli amici.

Nella mattinata di sabato alcuni volontari si sono occupati di preparare un pasto caldo per quasi 80 anziani che vivono soli e di farlo recapitare loro in tempo per il pranzo: quando si è soli è una gioia ricevere una visita, un po’ di novi-tà e sentire che qualcuno ha pensato a noi.

Nella serata di sabato arriva il momento della tradizione, quello in cui anche chi di solito organizza trova il tempo per godere della festa: dopo la messa delle 21.00 ci si ritrova in patronato per un momento di ritrovo e di amicizia tra una castagna e l’altra.

Domenica concluderemo con altri momenti comunitari: la messa delle 11.00 con i bambini, la celebrazione degli anniversari di matrimonio e la presentazione dei carrelli spesa raccolti per le persone in difficoltà che vivono nel nostro territorio e, al termine, il pranzo per tutti in sala polivalente. Tante iniziative per una messa sola, ma anche queste lasceranno il loro messaggio ai più piccoli che saranno presenti: la carità non è elemosina, ma amore reale, donato, ricevuto e scelto ogni giorno.

Questo Natale

questonataleNatale è, certo, Gesù che viene, che vuole nascere ancora nella mia vita, che desidera portare la sua vita in me e nelle nostre comunità. Di fronte alla proposta di Dio e al suo desiderarmi, si trova la nostra libertà di uomini descritta da due icone bibliche. La prima è quella degli albergatori: Gesù bussa e vuole entrare ma, per vari e ragionevoli motivi, non c’è posto per lui nella vita di quegli uomini, probabilmente distratti e presi dalle loro faccende, non per questo cattivi, eppure… La seconda immagine è quella della capanna, luogo umile, disordinato e forse anche un po’ sporco, eppure aperto, senza porte, dove chiunque può entrare, anche Dio.

Le cose impreviste ci colgono impreparati ed è normale che sia così: è il colore della novità. Gli albergatori sono stati colti all’improvviso, così come Maria e Giuseppe - ma questi due non potevano organizzarsi meglio sapendo che erano in attesa di un bimbo? -. La novità è una caratteristica di Dio, ed essa supera la nostra capacità di programmazione. Qualcosa di improvviso ha colto anche le nostre comunità in quest’anno: ci siamo trovati d’un tratto a camminare insieme e quindi a dover cambiare un po’ le nostre abitudini.

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Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
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Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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redazione@voltabrusegana.it

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