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Presta Orecchio.... alla DISPONIBILITA' - II settimana di Quaresima 17-23 Marzo 2019

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IN ASCOLTO (Lc 9,28b-36 testo completo)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. […]
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

LA CONNESSIONE
Maria Bonino (Biella, 9 dicembre 1953), si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 a Torino.
Dopo un corso presso Medici con l’Africa CUAMM, dal luglio 1981 al settembre 1983 ha prestato servizio presso l’ospedale di Ikonda (Tanzania). Ritornata in Europa consegue il diploma di Medicina Tropicale ad Anversa, nel 1984.
Dal 1986 al luglio 1988 è in Burkina Faso come pediatra.
Dopo un periodo in Italia, dal novembre 1992 all’ottobre 1994 è in Tanzania. Dal gennaio 2001 al febbraio 2003 è in Uganda.
Nel marzo 2003 è nel reparto di pediatria dell’ospedale di Uige in Angola. Tra fine 2004 e inizio 2005 osserva morti sospette per febbre emorragica nell’ospedale: è il virus di Marburg, malattia per cui non esiste terapia specifica. Potrebbe andarsene ma resta per stare al fianco degli ammalati e cercare di circoscrivere l’infezione. In marzo contrae lei stessa il virus: muore il 24 marzo 2005 a Luanda, in Angola. È sepolta in Africa, in un cimitero angolano, come da lei richiesto.

IN AZIONE
Dalla sua prima permanenza in Tanzania scriveva: "Sono veramente contenta, al di là di ogni retorica. Qui ho potuto sperimentare il senso e il gusto del mio lavoro. L’idea di tornare in Italia non mi sorride per niente. Quello che io vorrei per me è di restare qui. Mi piace questo tipo di vita e di lavoro e, nonostante le inevitabili difficoltà, sento che qui le
mie giornate hanno un senso".
Maria amava tanto il suo lavoro, ma amava tanto anche le cose della vita: e le amava, e le viveva, con libertà. Quando poteva viaggiava, andava in montagna, andava a sciare, e nel baule che portava giù, c’era sempre spazio per CD e libri di ogni genere.
Chi lavorò al suo fianco racconta di come si prodigava per ore ed ore con un approccio sempre calmo e generoso con tutti, pronta a spendersi con molta determinazione (con DISPONIBILITÀ), di come spiccava nel lavoro, per la sua semplicità di fede nel
Signore e di come abbia passato notti insonni a vegliare bambini non suoi.
Partendo per la Tanzania, Maria aveva lasciato un biglietto ai suoi famigliari: la parte anteriore dell’immagine portava la scritta "Temo che il giorno finisca prima che io me ne accorga e l’ora dell’offerta passi via". Maria ha vissuto consapevolmente il dono di sé!
[adattato dal sito della fondazione Maria Bonino]

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Presta Orecchio.... alla FEDELTA' - I settimana di Quaresima 10-16 Marzo 2019

prestaorecchio2019

IN ASCOLTO (Lc 4,1-13 testo completo)
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, entato dal diavolo. […]
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». […] Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

LA CONNESSIONE
Il beato don Giuseppe Puglisi nacque nella borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937 e venne ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo compleanno.
Sin di primi anni di ministero seguì con attenzione i giovani e si interessò delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città.
Don Giuseppe Puglisi fu impegnato nella pastorale vocazionale della sua diocesi e fu docente di matematica e poi di religione presso varie scuole. Dal 1970 al 1978 come parroco di Godrano, paese in provincia di Palermo - segnato da una sanguinosa faida – operò per riconciliare le famiglie con la forza del perdono. Dal 1990 è nominato parroco della parrocchia S. Gaetano di Brancaccio (Palermo). La sua attenzione si rivolse al recupero degli adolescenti reclutati dalla mafia, per riaffermare nel quartiere una cultura della legalità illuminata dalla fede.

IN AZIONE
Dalla vita di don Pino Pugliesi emerge innanzitutto la gioia di essere presbitero, pienamente convinto della sua missione di uomo donato totalmente ai fratelli.
Egli è stato un evangelizzatore autentico, convinto che il primo compito del presbitero è quello di portare ai poveri, agli ultimi, agli emarginati, il lieto annuncio della liberazione e della integrale salvezza, che è Gesù Cristo.
È stato un pastore che ha dato la vita per il gregge di Cristo affidato alle sue cure.
Non ha avuto paura. Non ha abbandonato il gregge. Con la forza della più profonda comprensione vocazionale della sua esistenza è stato un presbitero secondo il cuore di Dio, pieno di amore per il Signore e per i fratelli. Curava ciascuno CON AMORE E FEDELTÀ, dando le sue energie, il suo tempo, la sua mente, il suo cuore, senza nulla riservare per sé stesso, esponendosi, anzi, come poi è avvenuto, al sacrificio della vita.
Un vero uomo delle beatitudini: mite, umile, povero, misericordioso, puro di cuore, costruttore e amante della giustizia, della legalità e della pace. La sua mansuetudine non gli ha impedito di essere risoluto e forte nel compiere il bene e nell’insegnare
agli altri a compierlo nella loro vita. Per questo è diventato scomodo a Brancaccio ed è stato eliminato.
Ecco le parole della sua ultima omelia: "Lancio un appello ai protagonisti delle intimidazioni… parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e conoscere i motivi che vi spingono ad ostacolare chi tenta di educare i vostri bambini alla legalità, al rispetto
reciproco, al rispetto della cultura e dello studio".
[di mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa]

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Universalita'

universalitaDon Lorenzo nell’ultimo numero dell’Arca diceva che spesso si chiede che cosa significhi essere missionari nel nostro tempo e nei nostri luoghi.
Anche noi quattro suore missionarie comboniane ci interroghiamo sul senso della nostra presenza e ministerialità qui a Padova nella e con la comunità parrocchiale di Mandria e ora anche con quella di Voltabrusegana, dato che apparteniamo a un istituto missionario che ha come carisma la “missione ad gentes”, cioè “alle genti”, ai lontani, a chi ancora non ha provato la gioia di conoscere Cristo e di far parte della sua comunità. L’Istituto ci chiede di essere missionarie “ad extra”, cioè fuori dal nostro paese di origine e infatti noi quattro non siamo padovane, ma veniamo dall’Eritrea, dal Costarica, fuori dal Veneto… e abbiamo lavorato per molti anni in Etiopia, in Sud Sudan, Uganda, Stati Uniti…

Dopo una vita passata “in missione” eccoci qui a condividere con la comunità il nostro carisma missionario lavorando al Centro Mondo Amico, con l’animazione missionaria e vocazionale giovanile, con la questione “tratta” ed “emigrazione”, con la visita ai malati e agli anziani della parrocchia. Attraverso la nostra presenza e lavoro desideriamo testimoniare l’universalità del Vangelo, aiutare la nostra comunità ad aprirsi al mondo, a rompere le barriere e i confini che la società crea, ad abbattere i muri di separazione, ad essere insomma una comunità aperta al mondo, cattolica (che vuol dire universale) come il Signore ci ha detto e mostrato con la sua vita. Collaboriamo con i comboniani e siamo in rete con diversi enti ecclesiali e sociali del territorio.

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CENA POVERA - Quaresima di Fraternità

cenapovera

Quaresima di Fraternità
I Gruppi Missionari, Caritas e Ministri dell’Eucarestia

vi invitano

SABATO 16 MARZO 2019
alla CENA POVERA
presso la Sala Polivalente di Voltabrusegana

Sarà una cena modesta, semplice …. povera di varietà di pietanze ma ricca per l’opportunità che avremo di condividere il nostro stare insieme.

Il contributo è di € 10 a persona (ragazzi gratuiti)

La cifra che verrà raccolta sarà destinata a sostenere la missione comboniana in Betania, località inserita nei territori di Gerusalemme est attualmente occupati da Israele, dove opera suor Giovanna Sguazza (che è stata una delle suore impegnate nella precedente gestione del Centro Mondo Amico).
La testimonianza è di suor Giulia Fusi missionaria comboniana rientrata da Betania.


PROGRAMMA
Ore 20.00 Cena Povera
Ore 21.00 Testimonianza di suor Giulia Fusi e condivisione

Le adesioni devono essere confermate entro mercoledi 16 marzo a: Barbara cell. 339 6897707  Franca cell. 333 1297069  Giovanna cell. 347 9567027

MALANKEBA 2017

Malankeba

Malankeba! è un percorso di autoformazione condivisa e di incontro tra giovani richiedenti asilo e giovani italiani.
Malankeba è un’espressione mandinka che significa “grande capo!”, usata come segno di rispetto, accoglienza e servizio reciproco.
Questo cammino nasce dalla collaborazione tra la Famiglia Missionaria Comboniana e l’Associazione Popoli Insieme con l’intento di facilitare dinamiche
che favoriscano la conoscenza e l’arricchimento reciproco per trasformare le relazioni e aprirle a nuove opportunità.

Il percorso prevede due appuntamenti mensili:
- uno di autoformazione sul tema delle migrazioni, che coinvolge soprattutto la dimensione relazionale ed emotiva, per sperimentarsi in dinamiche di comunicazione interculturale e rivedere
atteggiamenti e prospettive verso i migranti;
- uno di incontro con i giovani richiedenti asilo per conoscersi, raccontarsi e scoprire cosa nascerà da queste relazioni!
Gli incontri si svolgeranno a partire da Gennaio 2017 fino a Giugno.

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DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

redazione@voltabrusegana.it

A seconda del materiale proposto e degli spazi disponibili, i contenuti saranno pubblicati, oltre che nel sito, anche nel bollettino parrocchiale settimanale.

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