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Giovedì 9 Luglio 2015 - L’eremo delle carceri

09072015Questa settimana ci accompagna la preghiera di san Francesco in comunione con i ragazzi che si trovano al camposcuola ad Assisi

L’eremo di Santa Maria delle Carceri è un piccolo romitorio sul monte Subasio, nel cuore di un grande bosco. Qui Francesco si ritirava in contemplazione insieme ai suoi compagni presso una grotta ed una piccola cappella, costruiti a ridosso della roccia. L’eremo è posto a 800 metri sul livello del mare; è stato ristrutturato nel XV secolo da S. Bernardino da Siena, che vi fece costruire un piccolo convento ed è stato poi ingrandito nella forma attuale nei secoli XVI e XVII.

SALMO (da Dt 32)
Il Signore cammina davanti al suo popolo
Voglio proclamare il nome del Signore:
date gloria al nostro Dio!
Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua;
tutte le sue vie sono giustizia.

Mercoledì 8 Luglio 2015 - Francesco e la scoperta dell'Altro

08072015Questa settimana ci accompagna la preghiera di san Francesco in comunione con i ragazzi che si trovano al camposcuola ad Assisi 

(Francesco e il lebbroso, cfr. FF110)
Francesco, mentre un giorno era diretto verso le campagne, dopo una travolgente galoppata, disceso da cavallo, improvvisamente udì alcuni rumori. Davanti a lui stava un lebbroso, ripugnante alla vista e all’olfatto, temuto e allontanato da tutti per paura della lebbra. La prima, istintiva reazione di Francesco fu un moto di fuga. Ma poi il ricordo del crocifisso di S. Damiano gli bloccò la fuga. Rimase immobile in mezzo alla strada e fissò il lebbroso negli occhi. Fu a quel punto che qualcosa cambiò: Francesco, improvvisamente, abbracciò il lebbroso, baciandolo sulla bocca. Il lebbroso si mise a piangere e Francesco piangeva con lui. Tirò fuori tutto quello che aveva e glielo donò. Ma non era nulla in confronto a quello che lui gli aveva dato. Oramai cominciava a intuire che il dono più grande lo aveva ricevuto lui: in quel bacio egli aveva incontrato Dio. Quel bacio cambiò la vita di Francesco.

Salmo
O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz'acqua.
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

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Martedì 7 Luglio 2015 - In cammino con Francesco:

07072015Questa settimana ci accompagna la preghiera di san Francesco in comunione con i ragazzi che si trovano al camposcuola ad Assisi

Il giovane Francesco (cfr. la Leggenda dei tre compagni - FF 1396, 3154-3155)
Era nato nel 1182, era l'epoca della storia in cui si risvegliavano ansie di libertà comunali e fervore di traffici commerciali, ideali di cavalleria e di crociate ma anche concreti interessi economici; protagonisti di questi cambiamenti erano i mercanti. Tra questi mercanti c'era anche la famiglia di Francesco; suo padre era un ricco commerciante di tessuti, di nome Pietro di Bernardone. Francesco lo aiutava bene nel suo lavoro e aveva dimostrato di essere abile negli affari. Francesco era allegro e generoso; gli piaceva godersela e cantare. La sua fama di giovane brillante si era diffusa in quasi tutta la zona, e molti che lo conoscevano predicevano che avrebbe compiuto qualcosa di grande.

Salmo 39
Ho cercato, ho cercato il Signore
in tutta la mia vita;
sempre ho sentito il bisogno di autenticità e radicalità
e il Signore mi ha illuminato.

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Lunedì 6 Luglio 2015 - Il Saio

06072015Questa settimana ci accompagna la preghiera di san Francesco in comunione con i ragazzi che si trovano al camposcuola ad Assisi

Apriti cuore!
“Ecco io sto alla porta e busso”. Il Signore ti cerca per primo e vuole fare amicizia con te. Ogni barriera cade perché in realtà è Lui a cercarti, a invitarti a partire per questo “viaggio”

Il Saio
Il saio è un abito religioso indossato da monaci ed anacoreti. Ha una particolare valenza penitenziale perché realizzato con tessuti molto grossolani ed a forma di sacco, con delle maniche larghe e legato alla vita con un cordone. Venne usato per la prima volta da Francesco d'Assisi e dai suoi primi compagni.

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Venerdì 26 Giugno 2015: Mosè, il sangue e gli altri segni

Dal libro dell’Esodo
Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi ministri. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutta la terra d'Egitto. Ma i maghi dell'Egitto, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore. Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. Trascorsero sette giorni da quando il Signore aveva colpito il Nilo.

 

Nel caso non appaia il video nell'articolo lo potete vedere QUI.

26062015Tu solo sei grande.
Tu solo fai meraviglie.
Tu solo sei Dio, la nostra lode,
come la tua gloria,
giunge agli estremi
confini del mondo.
(dai Salmi 86 e 48)

Giovedì 25 Giugno 2015: Mosè va dal faraone

 

Dal libro dell’Esodo
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Quando il faraone vi chiederà di fare un prodigio a vostro sostegno, tu dirai ad Aronne: "Prendi il tuo bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!"». Mosè e Aronne si recarono dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il suo bastone davanti al faraone e ai suoi ministri ed esso divenne un serpente. A sua volta il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa. Ciascuno gettò il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore.

 

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25062015Ho sempre il Signore davanti agli occhi,
con Lui vicino non cadrò mai.
Perciò il mio cuore è pieno di gioia:
la mia anima è sempre in festa.
(dal Salmo 16)

Mercoledì 24 Giugno 2015: Mosè e il roveto ardente

Dal libro dell’Esodo
Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!».
E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.

 

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24062015Noi speriamo nel Signore:
é Lui che ci guida, ci aiuta e ci protegge.
Da lui viene ogni nostra gioia.
Il Tuo amore, signore, ci accompagni:
noi abbiamo fiducia soltanto in Te.
(dal Salmo 33)

Martedì 23 Giugno 2015: Mosè difende le figlie di Ietro

Dal Libro dell’Esodo
Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua e riempirono gli abbeveratoi per far bere il gregge del padre. Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difendere le ragazze e fece bere il loro bestiame. Tornarono dal loro padre Reuèl e questi disse loro: «Come mai oggi avete fatto ritorno così in fretta?». Risposero: «Un uomo, un Egiziano, ci ha liberato dalle mani dei pastori; lui stesso ha attinto per noi e ha fatto bere il gregge». Quegli disse alle figlie: «Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!». Così Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Sipporà.

 

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23062015Signore che sei nel creato,
ti ringrazio di essere
nel fiore che guardo,
nel cielo stellato,
nel pane che mi ciba,
nelle parole buone che ascolto,
nel sole che mi scalda,
nell'allegro cantar degli uccelli.
Signore ti ringrazio
di essere nel cuore
della mia mamma,
nell'amore che da Te
mi è messo vicino
perchè sono piccino.

Lunedì 22 Giugno 2015: Mosè difende gli ebrei

Dal Libro dell’Esodo
Mosè vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. Voltatosi attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo sotterrò nella sabbia. Il giorno dopo uscì di nuovo e vide due Ebrei che litigavano; disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?». Quegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di potermi uccidere, come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa»..
Il faraone sentì parlare di questo fatto e fece cercare Mosè per metterlo a morte. Allora Mosè fuggì lontano dal faraone e si fermò nel territorio di Madian e sedette presso un pozzo.

 

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Voi santi angeli custodi che non vi allontanate mai dal nostro fianco,
pregate per noi
Voi santi angeli custodi che siete in amicizia con noi,
pregate per noi
Voi santi angeli custodi, nostri saggi consiglieri,
pregate per noi
Voi santi angeli custodi che ci difendete da tanti mali,
pregate per noi
Voi santi angeli custodi, che ci confortate nella paura,
pregate per noi
Voi santi angeli custodi, che vi rallegrate quando diventiamo migliori,
pregate per noi

Venerdì 19 Giugno 2015: Mosè scopre di essere ebreo

Dal Libro dell’esodo
Un giorno Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i loro lavori forzati.

 

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19062015Angioletto Santo stammi vicino,
dammi la mano che sono piccino.
Se tu mi guidi col tuo sorriso,
andremo insieme in paradiso

Angioletto mio, mandato dal buon Gesù,
per tutta la notte vegliami tu.
Angioletto mio, mandato dal buon Gesù,
per tutto il giorno proteggimi tu.

Giovedì 18 Giugno 2015: i due figli

Dal Libro dell’Esodo
La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli fu per lei come un figlio e lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho tratto dalle acque!».

 

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18062015O Dio, creatore e conservatore
degli uomini e delle cose,
tu che ami l'innocenza e la bontà,
benedici tutti i bambini.

Conserva la loro bontà della vita,
da' a ciascuno l'affetto premuroso
e la guida sicura dei genitori;
aiutali a crescere nella fede e nella saggezza,
proteggili da ogni male dell'anima e del corpo.
Amen.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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