Mercoledì 7 Ottobre 2015, Santa Giustina vergine e martire
Dal vangelo secondo Giovanni (12,24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Se uno serve me, il Padre lo onorerà»
Santa Giustina è patrona della nostra diocesi di Padova, ecco qualche spunto delle poche notizie che si hanno sulla sua vita. Giustina fu martire, probabilmente nella persecuzione di Diocleziano e Massimiano (304), celebrata nei mosaici della basilica eufrasiana di Parenzo e di Ravenna (sec. vI),
nelle iscrizioni di Rimini e di Como (sec. vII), ebbe splendida basilica con annesso oratorio al Prato della valle per opera di Opilione, prefetto del Pretorio di Teodorico (inizi sec. vI).
Del suo sepolcro – e della devozione di cui godeva – scrive san venanzio Fortunato nella “vita sancti Martini” (565 c.). A conferma del culto goduto dalla santa nei secoli, anche fuori del territorio della diocesi, stanno due testimonianze storiche: il vescovo di Padova Rorio (874) fonda accanto alla basilica uno “xenodochium” per pellegrini; il vescovo padovano Gauslino (970) affida ai Benedettini la cura della basilica e dei corpi santi ivi venerati. La salma di Giustina riposa tuttora sotto l’altare maggiore della basilica cinquecentesca, depositatavi nel 1627.