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Venerdì 25 Settembre 2015

25092015Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Sia benedetto quel giorno in cui, come se ci svegliassimo da un torpore della coscienza religiosa, ci siamo chiesti (o ci chiederemo) chi davvero è Dio per noi, quanto pesa sul piatto delle mie scelte quotidiano, e quanto di me sono disposto a mettere in gioco: quello è il giorno in cui abbiamo compreso cosa significa avere fede.

Giovedì 24 Settembre 2015

24092015Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Erode voleva cancellare il bene fatto da Giovanni e pensa di fare ciò uccidendolo. Si possono far morire le persone, ma il bene è eterno: se lo blocchi da una parte esce dall’altra, è incontenibile la sua forza. Accade ciò anche quando dentro di noi cerchiamo di soffocare delle cose buone, magari perché troppo grandi e perciò pensiamo di non esserne all’altezza. In queste circostanze rimane come una sana insoddisfazione che non può venire costretta. Coltiviamo e diamo vita, invece, a pensieri e tensioni buone, ci porteranno molto lontano.

Mercoledì 23 Settembre 2015, San Pio da Pietralcina

23092015Dal Vangelo secondo Luca (9, 1-6)
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Gesù manda i dodici per continuare a compiere le sue opere: guarire e liberare gli uomini dal male. I sacerdoti hanno proprio questo compito, chiediamo loro che facciano questo per noi.
San Pio da Pietralcina, nel suo confessionale ha liberato tanti mali degli uomini.
Oggi nella nostra comunità preghiamo per coloro che migrano lasciando tutto e arrivano nel nostro Paese, non si sentano stranieri ma accolti nel rispetto delle reciproche differenze. In queste circostante spesso tanti parlano senza aver mai sperimentato, solo nel dialogo si capisce bene cosa fare come intervenire, si capisce e si riesce a farsi capire nelle reciproche necessità.

Martedì 22 Settembre 2015

22092015Dal Vangelo secondo Luca (8, 19-21)
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Gesù stabilisce una nuova “familiarità” non sulle relazioni di sangue ma su quelle spirituali, sull’ascoltare e vivere la Parola del Signore. Anche oggi sentiamoci fratelli cristiani proprio in questo vivere e mettere in pratica quello che abbiamo compreso dalla Parola del Signore. Talvolta la Parola di Dio non è d’immediata comprensione, cerchiamo allora di leggerla bene, con attenzione e utilizzando la nostra intelligenza, magari facendoci aiutare da qualche sacerdote.

Lunedì 21 Settembre 2015, San Matteo apostolo

21092015Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13)
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Nel Vangelo di Matteo lui stesso racconta delle sua chiamata. Deve esser stato un momento emozionante e forte tanto da fargli cambiare la vita. Signore allarga il nostro cuore, fa’ che anche noi possiamo sentirti oggi con questa libertà e forza da poter cambiare ciò che non è bello e farlo diventare buono.

Domenica 20 Settembre 2015 - XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

20092015VANGELO Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Sabato 19 Settembre 2015

19092015Dal Vangelo secondo Luca (8, 4-15)
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Dobbiamo cercare di avere stima e fiducia della Parola di Dio; quello che stupisce è la sua straordinaria efficacia: germoglia cento volte tanto se trova il cuore dell’uomo disponibile. Davvero questa tua parola, Signore, è convincente ed efficace, come cristiani siamo invitati ad ascoltarla ogni giorno, a tenerla nel cuore, lei stessa porterà frutto.

Venerdì 18 Settembre 2015

18092015Dal Vangelo secondo Luca (8,1-3)
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Gesù capisce profondamente il cuore delle donne, ne conosce la generosità, la profondità dei sentimenti e vuole che le donne siano con lui, perché gli sono utili nel suo ministero. Tante donne ancora oggi sono attive nella Chiesa e nella vita delle nostre comunità, attente e premurose a trasmettere la fede. Tante forme di consacrazione sono nate proprio dall’esempio di queste donne citate nel Vangelo.

Giovedì 17 Settembre 2015

17092015Dal Vangelo secondo Luca (7, 36-38)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.

Anche se ci sentiamo lontani da Te, Signore, aiutaci ad avvicinarci; anche se fossimo brutti, fa’ che non rifiutiamo la tua bellezza.
Oggi proviamo a compiere qualche gesto buono verso Dio, lo sentiremo più amico.

Mercoledì 16 Settembre 2105, santi Cornelio e Cipriano

16092015Dal Vangelo secondo Luca (7, 31-35)
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.

Talvolta ci si lamenta di tutto e del contrario di tutto. Capita di essere stanchi e affaticati, di vedere tutto grigio. Cerchiamo oggi la presenza di Dio e la via del bene: Egli provvede a noi ogni giorno.

Martedì 15 Settembre 2015, Beata vergine Maria addolorata

15092015Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 25-27)
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Maria soffre con Gesù suo figlio, ma soffre anche con noi suoi figli quando siamo appesantiti e caricati di pesi e fatiche. Maria è una mamma che ha compassione, rivolgiamoci a lei con tanta fiducia soprattutto nei momenti di tormento, non ci sentiremo soli.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

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Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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