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Mercoledì 15 Maggio 2019

15052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Nelle parole di Giovanni leggiamo ancora una volta della grande misericordia del Signore verso di noi.
Egli non è venuto per condannare ma per salvare il mondo. Quanto dice e opera non è compimento della sua volontà ma di quella del Padre che lo ha mandato. L’invito che ci viene rivolto è quello di credere nelle sue parole e di credere il lui come salvatore. Che senso avrebbe allora ascoltare le sue parole e non osservarle? Donaci, o Signore, la capacità di credere e il coraggio di manifestare agli altri la nostra fede.

Martedì 14 Maggio 2019, San Mattia

14052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

L’amore non si può comandare. Anche quando ci sembra di non vederlo e non sentirlo, lui c’è; raggiunge un angolo nascosto del nostro io e resta lì. Poi un giorno, non si sa dopo quanto tempo, viene fuori in modo tanto incontenibile quanto naturale, portando con sé la lenta guarigione che ha operato; ecco allora che scopriamo lenite alcune ferite, alleggeriti i rancori, meno spaventose le paure.
Aiutaci, Signore, a rivelare senza timore il bene che l’amore ha prodotto in noi.

Lunedì 13 Maggio 2019

13052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Signore, insegnaci ad essere accoglienti, comprensivi e degni di fiducia; aiutaci a coltivare la nostra interiorità in modo da essere seguiti e ammirati non per i nostri possedimenti ma per le peculiarità del nostro carattere che riescono a dare, a chi ci è attorno, dei motivi per sorridere.

Domenica 12 Maggio 2019 - IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

12052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Siamo le tue pecore, Signore; chiamaci alla tua adorazione perché, ascoltando la tua voce, non ci perderemo: il tuo amore ci ha donato la vita. Signore, non lasciare la nostra mano e accompagnaci sempre nel cuore per arrivare al Padre.

Sabato 11 Maggio 2019

11052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Tutti coloro che hanno ascoltato la parola di Gesù sono spiazzati. Molti se ne vanno, parole troppo dure. Come facciamo noi quando Dio ci dice parole troppo dure, quando la fede giudica la nostra vita e ci spinge al cambiamento: ce ne andiamo. Anche molti suoi discepoli lo abbandonano. Gesù si volge verso i suoi amici: «Volete andarvene anche voi?». Egli non scende a compromessi, non adatta il Vangelo al volere degli uomini, anche a costo di rimanere completamente solo.
Signore, donaci il coraggio di rimanere sempre fedeli alla tua Parola, anche a costo di rimanere soli, ma con te.

Venerdì 10 Maggio 2019

10052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Gesù ha affermato di essere la vita, quella vita che non tramonta e non si estingue. Egli è disposto a donarsi totalmente per mostrarci il volto di Dio, il Dio dell’Amore che ci vuole sostenere nel cammino di questa vita nella fede, per portarci alla sua Vera Vita. Per farlo dobbiamo unirci a Cristo, nutrirci di lui, fidarci di Gesù.
Signore, fa' che siamo degni di accoglierti per arrivare alla gioia che ci attende.

Giovedì 9 Maggio 2019

09052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Avvicinarsi a Dio con fede è un movimento quasi naturale che avviene come per un moto di attrazione. È infatti il suo amore per noi che indica la strada a tutti coloro che non oppongono resistenza. Ecco che il sacramento dell’Eucarestia riprende la sua centralità nella vita di ogni cristiano.
Sappia ognuno di noi presentare con fede ai propri fratelli il Vangelo, come messaggio di vita eterna.

Mercoledì 8 Maggio 2019

08052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

L’invito che ci rivolge Gesù, nelle parole di Giovanni, è quello di compiere sempre la volontà del Padre. Mangiare il pane del cielo significa credere in lui per mezzo di suo figlio, che si è fatto carne per noi.
Aiutaci, o Signore, a capire realmente il mistero della Santa Eucarestia; che il tuo pane sia per noi cibo che nutre il corpo e l’anima.

Martedì 7 Maggio 2019

07052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Può succedere che alcuni eventi ci facciano perdere la fiducia in qualcuno. Recuperarla non è facile, perché la paura di soffrire ancora ci farà dubitare di ogni suo gesto. Iniziamo allora a cercare prove per capire quale sia la verità del suo essere, ma in molti casi neppure se facesse piovere per noi manna dal cielo potremmo acquietare i nostri dubbi.
Signore, di fonte alle nostre paure e debolezze aiutaci a trovare comprensione, rispetto e incoraggiamento.

Lunedì 6 Maggio 2019

06052019Dal Vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Ci sono dei momenti in cui proviamo a mettere in pratica ciò che abbiamo imparato: ci stacchiamo da chi ci ha seguito passo passo, da chi ha avuto la pazienza di trasmetterci quanto sapeva, e iniziamo un nostro percorso. In noi non c’è solo il desiderio di fare altrettanto, ma anche di aggiungere qualcosa di nostro, di lasciare la nostra impronta.
Gesù, forse i tuoi discepoli avranno tradito in parte il tuo pensiero, forse nel corso dei secoli siamo arrivati ad essere comunità molto diverse da come le avresti desiderate, ma ti preghiamo di prendere questo nostro desiderio di dare un contributo e di guidarci a farlo fruttare.

Domenica 5 Maggio 2019 - III DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

05052019bDal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Signore, quante volte diciamo di amarti e poi invece ti rinneghiamo con i nostri comportamenti. Adorandoti nella Santissima Eucaristia, ti preghiamo perché ci lasciamo raggiungere dalla tua grazia perché sostenga nei momenti di fragilità la fiducia nel tuo Amore e nella tua Misericordia.


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Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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