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Martedì 9 Luglio 2019

09072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Quando i nostri sentimenti vengono calpestati, dentro di noi inizia a ribollire una grande rabbia che ci porterebbe a mettere in atto qualche forma di vendetta («Ti farò soffrire più di quanto tu hai fatto soffrire me, così non solo capirai, ma anche ricorderai di non farlo mai più»), ma questa non educa, apre solo una guerra a farsi del male.
Signore, quando la rabbia è incontenibile donaci la lucidità di ricordare che non si può guarire il male con il male; aiutaci a comunicare ciò che sentiamo e rendici capaci di ascoltare quando ci troviamo dall’altra parte.

Lunedì 8 Luglio 2019

08072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Se la fede ci salva, la speranza è quella che ci tiene in vita. E’ quella forza che ci fa compiere gesti estremi che vanno oltre la razionalità, oltre la paura di non essere capiti o di apparire deboli agli occhi dei conoscenti.
Signore, fa’ che, se nel nostro tentativo di amare ed essere amati dovessimo perdere noi stessi, possiamo incontrare qualcuno che ci aiuti a vedere nuovamente chi siamo.

Domenica 7 Luglio 2019 - XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

07072019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Signore, tu ci hai chiamato ad essere operai per la tua messe. Ti adoriamo e ti preghiamo perché possa trasparire da noi la pace che tu vuoi trasmettere a coloro che incontriamo.

Sabato 6 Luglio 2019

06072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Il digiuno è nato per ricordarci la priorità dello spirito, per permetterci di entrare in comunione con i fratelli e le sorelle che non mangiano tutti i giorni, per imparare a controllare le passioni. Ma se il digiuno è una penitenza, come si può digiunare a una festa di nozze? Quando abbiamo incontrato Gesù, siamo stati invitati a una festa di nozze: lo sposo è con noi, la nostra vita è diventata una festa. Certo, non è ancora la pienezza; certi giorni sono faticosi e tristi e richiedono maggiore preghiera e digiuno, ma il cuore gioisce.
Signore, aiutaci a lasciare più spazio al sorriso che nasce all’incontro con te.

Venerdì 5 Luglio 2019

05072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Cosa spinge una persona a lasciare tutto per il Signore, a lottare per conservare la fede nonostante intorno ci siano critiche e scherno? Forse anche noi, come Matteo abbiamo ricevuto lo sguardo misericordioso di Dio che ci ha riempito il cuore? Il Signore è venuto a dirci che è qui per noi ammalati, per donarci la sua medicina.
Signore, donaci la tua misericordia e la tua salvezza.

Giovedì 4 Luglio 2019

04072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Gesù si mostra alla sua gente e parla con autorità straordinaria, forte della missione affidatagli dal Padre. Guarisce l’uomo dal peccato e risana le ferite del corpo che sono proprie della natura umana e terrena.
Gli scribi lo rimproverano per questa pratica del perdono, che all’interno della sinagoga era vietata, mentre la folla al contrario, presa da timore, esulta per questo grande dono di Dio che si manifesta attraverso suo Figlio.
O Signore, amico dei peccatori, ti rendiamo grazie per il sacramento della riconciliazione; attraverso la forza dello Spirito Santo, accresci in noi l’amore per Dio Padre.

Mercoledì 3 Luglio 2019, San Tommaso

03072019Dal Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Il racconto dell’evangelista, se riportato ai nostri giorni, parlerebbe di una “fake news”, una falsa notizia: Tommaso, detto anche l’incredulo, non si fida della fonte, non crede alle parole degli altri discepoli. Ancora una volta Gesù stupisce tutti e, nonostante le porte chiuse, si manifesta ai suoi.
Apri i nostri occhi, o Signore, e donaci un cuore grande capace di accogliere il tuo amore infinito e la tua grande misericordia.

Martedì 2 Luglio 2019

02072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Oggi, Signore, ti chiediamo la capacità di rassicurare le persone che abbiamo attorno: aiutaci a trovare le parole per spingerle a vedere la realtà con altri occhi, a cercare soluzioni, a non restare bloccate nella paura. Rendici persone sicure e fa' che questo dono possa essere usato non per imporre ma per alleggerire.

Lunedì 1 Luglio 2019

01072019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Quante persone seguiremmo ovunque o appoggeremmo in ogni loro decisione? E quanti che conosciamo farebbero altrettanto per noi?
Signore, aiutaci a diventare persone affidabili e degne di fiducia. Fa' che possiamo essere di sostegno e di appoggio per i nostri cari e che la nostra presenza nella loro vita possa essere per loro un dono prezioso

Domenica 30 Giugno 2019 - XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

30062019Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Nel corso della nostra vita quotidiana tu, Signore, ci chiami. Il cammino che ci inviti a percorrere richiede coraggio, determinazione, necessità di rinnovare il cuore ogni giorno.
In adorazione, Signore, ti preghiamo per trovare la gioia di seguirti ogni giorno.

Sabato 29 Giugno 2019, Santi Pietro e Paolo

29062019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

«Ma voi, chi dite che io sia?».
Gesù chiede ai suoi di guardarsi dentro, oltre il sentito dire, le risposte ordinarie, i luoghi comuni. È una domanda che tocca dentro, sembra che nessuno dei discepoli abbia il coraggio di rispondere. Solo Simone risponde con la parola che gli viene direttamente come dono, da Dio Padre.
Come Pietro, siamo chiamati a rispondere alla stessa domanda. Anche noi siamo chiamati ogni giorno a ritrovare la fede in Cristo, a chiederci se, come Pietro, costruiamo pian piano la nostra vita sulla Parola di Dio.
Signore, donaci di cogliere il dono della tua Parola che ci offri ogni giorno.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
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Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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