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Sabato 4 Maggio 2019

04052019Dal Vangelo secondo Giovanni
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Prendiamo sulla barca della nostra vita il Signore: come ha aiutato i discepoli nel momento del bisogno, quando siamo nei momenti di fatica, di difficoltà, di sofferenza lui può aiutarci a superarle. Siamo noi a guidare le nostre vite, ma egli ci insegna COME. Affidiamoci a lui con speranza e senza paura.
Signore, ti preghiamo perché diventiamo così coraggiosi da fidarci che tu ci condurrai per la migliore via per arrivare al Padre.

Venerdì 3 Maggio 2019, Santi Filippo e Giacomo

03052019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Gesù è la “via” per andare al Padre; Gesù è la luce di “verità” su tutto ciò che è stato creato per l’uomo; Gesù è la “vita” che attraverso di lui riceveremo per l’eternità.
Grazie, Gesù, perché credendo in te riceviamo l’Amore del Padre.

Giovedì 2 Maggio 2019, Sant'Atanasio

02052019Dal Vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Il vangelo di oggi, nelle parole di Giovanni, ci propone una riflessione veramente profonda ed importante su quello che fu il ruolo di Gesù, con le sue opere ed i suoi gesti. Un messaggio di difficile comprensione ma allo stesso tempo trasparente e chiaro: «Colui che viene dall’alto è al di sopra di tutti».
Troppe volte, anche noi, nelle piccole opere quotidiane, ci dimentichiamo dell’Amore che tu nutri per noi; donaci, o Padre, illuminati dallo Spirito Santo, la grazia di raggiungere la vita eterna.

Mercoledì 1 Maggio 2019, San Giuseppe Lavoratore

01052019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

L’evangelista Matteo ci racconta di quando Gesù torna nella sua terra natale e di sabato si reca nella sua comunità. Prende la parola ma l’assemblea, pur conoscendolo sin da bambino, si scandalizza nell’ascoltare i suoi discorsi.
Tante volte anche noi, a distanza di migliaia di anni, facciamo difficoltà a comprendere le tue parole. Accresci in noi la fede, o Signore, affinché sappiamo comprendere il vero mistero della tua morte in croce.

Martedì 30 Aprile 2019

30042019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Nessuno di noi si accontenta dei racconti o degli avvisi: desideriamo sempre vivere in prima persona le esperienze della vita (anche quelle negative) perché in fondo, per quanto temiamo il dolore, passiamo la vita ad avvicinarci ad esso, a sfiorarlo e poi a rifuggirlo di nuovo in un’incredibile e strana sfida a lasciarci ferire senza soccombere: «Qual è il mio limite? Fino a che punto posso resistere?».
Signore, tu che sei infinito hai accettato di morire come noi per sperare che ti potessimo credere; aiutaci a confidare sempre in te e a vivere pienamente questa imprevedibile e meravigliosa vita che ci hai donato.

Lunedì 29 Aprile 2019, Santa Caterina da Siena

29042019Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Signore, oggi ti ringraziamo per le doti che ci hai permesso di coltivare e che ci rendono “bravi” in qualche ambito. Aiutaci a non cedere alle lusinghe della superbia: ricordaci che tutto ciò che abbiamo è un dono di cui rendere grazie e da mettere a disposizione di chi incontriamo, e non un titolo da sfoggiare per distinguerci dagli altri.

Domenica 28 Aprile 2019 - II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO C)

28042019Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Nella tua bontà, donaci la tua pace, Signore. Nella tua misericordia, donaci il tuo perdono.

Veniamo in adorazione a te, o Dio: infiamma la nostra fede, perché con coraggio possiamo testimoniare ai fratelli che tu sei vivo in mezzo a noi.

Sabato 27 Aprile 2019

27042019Dal Vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Da questo brano del Vangelo di Marco traspare il timore e l’incredulità degli Apostoli. Gesù, dopo la sua morte, appare a Maria di Magdala e ad altri due discepoli. La Risurrezione di Gesù trova ancora increduli i suoi Apostoli che non credono alla sua apparizione, e Gesù li rimprovera per questo. Anche per noi, suoi discepoli oggi, spesso l’incredulità tende a prendere il sopravvento, ma la nostra fede deve essere più forte. Il Signore, come per i discepoli, ci manda come testimoni nel mondo, a trasmettere l’Amore che abbiamo ricevuto.
Signore, rendi forte la nostra Fede per superare i dubbi e donare Amore.

Venerdì 26 Aprile 2019

26042019Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Dopo la morte di Gesù, Pietro torna a pescare. E’ nello sconforto dopo aver rinnegato Gesù. Gli amici lo seguono per incoraggiarlo, ma ecco di nuovo un’altra sconfitta: non pescano nulla. Nella delusione più totale, il Signore viene loro in aiuto e solamente dopo la pesca miracolosa lo riconoscono.
Quando tocchiamo il fondo, il Signore è lì che ci aspetta per farci risorgere insieme a lui. Nel momento più inaspettato lo troviamo ad accoglierci e consolarci.
Signore, donaci la grazia di riconoscerti quando vieni in nostro aiuto.

Giovedì 25 Aprile 2019

25042019Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Quante volte anche noi nella nostra vita siamo increduli della presenza di Gesù risorto e fatichiamo a riconoscerlo accanto a noi, proprio come accadde ai discepoli di Emmaus. Le sue parole però ci donano fede e speranza ed allontanano da noi le paure e le incredulità. Nel brano di Luca leggiamo una testimonianza importante che racchiude la missione della comunità cristiana: essere autentici testimoni della resurrezione.
Riempici di gioia e donaci la forza, o Signore, di saper annunciare ai fratelli il tuo immenso amore per noi, liberati dalle paure del peccato.

Mercoledì 24 Aprile 2019

24042019Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

L’evangelista Luca scrive alle comunità della Grecia a 50 anni dalla morte di Gesù. In loro regnava un generale sconforto e si iniziava a sentire la stanchezza del cammino. Con l’apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus, Luca ci vuole insegnare a riscoprire la presenza di Gesù nelle nostre, attraverso le Sacre Scritture.
Illuminaci, o Signore, affinché attraverso la tua parola anche noi sappiamo essere autentici testimoni di fede.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
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Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

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Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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