CHIARA STELLA - Con Il Trenino Puffetto.... il Percorso
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- Pubblicato: Venerdì, 07 December 2018 20:10
L’anno che abbiamo vissuto ci ha visto coinvolti nel Sinodo dei giovani, nel rinnovo degli Organismi di comunione, nel continuare il cammino dell’Iniziazione cristiana con l’avvio del Tempo della fraternità e in tante altre attività intense nella loro ordinarietà. Ci ha visto coinvolti anche nell’avvio della riflessione sulle nostre parrocchie, a partire dal testo La parrocchia, strumento per la consultazione. Sono stati messi in evidenza e condivisi molti aspetti.
Mi sembra che la strada intrapresa sia quella giusta e desidero che si continui in questo processo, approfondendo, verificando e interpretando tutti gli aspetti che man mano emergono. In questo modo possiamo valorizzare anche chi è un po’ in ritardo nella riflessione, visto che in alcune comunità lo scorso anno non c’è stato tempo sufficiente per un’adeguata condivisione.
Più in profondità, mi rendo conto che è un’occasione per porre attenzione non solo al “nostro fare”, ma soprattutto al “nostro sentire”, alla nostra capacità di “stare e di camminare insieme”, alla possibilità di “condividere obiettivi” per i quali ognuno concorre con la propria diversità e particolarità.
Diversità e particolarità, di tradizioni, di identità, di geografia, sono ricchezze se offerte anche agli altri; sono pericoli se usate solo per esaltare se stessi.
In queste Tracce di cammino vengono ripresi i significativi contributi raccolti lo scorso anno. Li sottopongo ulteriormente alle nostre comunità, insieme con il testo La parrocchia, perché chi ha contribuito possa verificare se abbiamo interpretato bene e chi inizia adesso possa ritrovarsi ed esprimere un parere. Quasi a chiederci: Abbiamo capito bene e raccolto in modo rispettoso le vostre indicazioni? C’è qualche cosa che deve essere precisato ulteriormente o qualche aspetto sostanziale che è sfuggito? Tra le riflessioni che non hanno raggiunto ancora un orientamento chiaro e sicuro ci sono le osservazioni legate soprattutto alla comunità come soggetto che annuncia il Vangelo oggi: la nostra parrocchia sa portare Tracce di cammino tare il Vangelo alle nostre famiglie, ai nostri giovani, alle persone sofferenti?
«“Parti e vai verso Oriente”… Elia ubbidì all’ordine del Signore». Comincia così l’avventura di Elia e il primo dei viaggi che compì per volere di Dio. Durante la settimana di camposcuola abbiamo seguito il profeta dapprima verso nord, a Sarepta di Sidone, dove ci ha mostrato come mettere al centro della nostra vita la Parola del Signore, poi verso ovest, in Samaria, dove nonostante abbia dimostrato a tutti la potenza del Signore si è sentito lui stesso l’autore dei prodigi. Poi ancora verso sud, a Betsabea, dove preso dalla stanchezza e dallo sconforto ha ritrovato nella percezione di Dio la forza per riprendere la sua missione, e sempre a sud, sul monte Oreb, dove si trova al cospetto della Sua presenza. L’ultimo giorno con Elia siamo tornati al centro e, così come Eliseo ha raccolto l’eredità del profeta, anche noi abbiamo accolto l’invito a trasmettere agli altri il Vangelo.
“Riunione campiscuola il 25 gennaio”: questo messaggio, quasi altrettanto perentorio, ha messo invece noi, umili animatori, in cammino per la preparazione del camposcuola. Era inverno e nessuno ancora rivolgeva i propri pensieri al mese di luglio... Anzi, erano più le preoccupazioni che i programmi per quel periodo - non si conoscevano infatti le date degli esami di maturità, né di quelli universitari - e da quella riunione erano emerse più incognite che certezze! Ma anche questo viaggio era cominciato!
Direzione NORD: destinazione Possagno, seconda settimana di luglio. L’ago della nostra bussola era fisso: bisognava fare tutto il possibile per esserci, in quella settimana!
Campo base ad OVEST: Voltabrusegana. Chiusi i libri, era giunta l’ora di rimboccarsi le maniche: per prepararsi e preparare al meglio questa esperienza! Stabilito nel patronato di Voltabrusegana il nostro quartier generale, ci siamo incontrati più volte per organizzare i materiali e conoscerci tra noi, perché come in ogni lavoro di gruppo fare le cose insieme è piacevole, ma anche difficile. L’équipe era numerosa e disomogenea dal punto di vista anagrafico, ma lavorando per un obiettivo comune siamo riusciti ad essere coesi già nella preparazione e nella successiva gestione del campo.
Partenza da EST: Mandria. Con la celebrazione e il pranzo tutti insieme, abbiamo scaldato i motori e soprattutto i cuori: così ha preso il via la nostra splendida settimana! È difficile - anzi impossibile - raccontarne ogni momento, ma di certo la gioia di stare insieme ha reso speciale ogni parte della giornata: i giochi, le attività, il servizio e i momenti di preghiera. L’amicizia, la condivisione, il rispetto e l’ascolto reciproco sono stati gli ingredienti base di questa esperienza e sono stati testati in un contesto più complicato nella giornata di mercoledì: l’escursione infatti ha messo tutti alla prova e ciascuno, nonostante fatica e stanchezza, è stato soddisfatto di essere stato aiutato e di aver potuto aiutare i propri compagni.
Ritorno verso SUD: la fine di un viaggio porta con sé sempre diverse sensazioni.
Questa volta si è percepito un misto tra la tristezza per la conclusione di una magnifica settimana e la gioia e la soddisfazione perché tutto era andato per il meglio. Ognuno di noi ha portato qualcosa a casa: chi un seme, chi un germoglio, chi un fiore già sbocciato. Qualunque cosa essa sia, certamente continuerà a crescere e si farà più bella se noi tutti - animatori, genitori e soprattutto i ragazzi - sapremo coltivarlo e prendercene cura.
Un ringraziamento speciale va a don Lorenzo e a voi genitori per aver permesso lo svolgimento di questa settimana e ai ragazzi per quello che sono e per quello che ci hanno regalato.
Gli animatori
Sabato 24 marzo 2018 si è tenuto l'incontro comunitario della CdR in occasione della prossima Pasqua.
Centro del percorso di quest’anno è il “Profumo d’Alleanza”, titolo che raccoglie l’essenza ed è la sintesi del tema pastorale diocesano, il profumo di Cristo “… e tutta la casa si riempì di profumo”, unito alla missione parrocchiale che sta avendo la sua fase culminante in questo periodo di Quaresimale del 2018.
All'interno di quest'incontro, durante il quale si è svolta anche una piccola celebrazione penitenziale per tutti i ragazzi della CdR ed i loro genitori, abbiamo ritrovato Indiana Jones (il video della scenetta è all'interno dell'articolo), il nostro mitico eroe alle prese con la scoperta dell'ultima essenza per la realizzazione del profumo dell'alleanza.
Indi ha scoperto che il profumo dell’Alleanza è una ricetta particolare composta da tre essenze; aiutato dalla sua amica Elisa esperta di storia Cristiana e dal dott. Frankestin scienziato pazzo, seguendo i vari indizi lasciati da un monaco è riescito già a “rintracciare” e “catturare” i primi due:
Questa storia, che ci ha accompagnato durante i momenti comunitari dell’anno, ci ha dato lo spunto per riflettere su come arricchire la nostra vita, andare alla ricerca di qualcosa... e scoprire questo prezioso profumo; diversi sono i profumi che troviamo nella vita quotidiana e ci permettono di scorgere Gesù in mezzo a noi. Se la nostra vita e la nostra comunità si riempiono del profumo di Gesù, allora la nostra è una vita piena. Questo profumo rende tutto più bello e ci trasforma in annunciatori: profumiamo di Cristo!
Nel cammino della missione parrocchiale i ragazzi durante la quaresima riceveranno e saranno portatori di un annuncio kerygmatico, scandito sulle tappe del mercoledì delle ceneri, delle domeniche di quaresima e del venerdì santo. A ogni tappa ci sarà un tema e un atteggiamento da vivere. In chiesa, questa quinta domenica di quaresima, i ragazzi riceveranno i componenti per la continuazione della realizzazione della mano della quaresima.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Nel cammino della missione parrocchiale i ragazzi durante la quaresima riceveranno e saranno portatori di un annuncio kerygmatico, scandito sulle tappe del mercoledì delle ceneri, delle domeniche di quaresima e del venerdì santo. A ogni tappa ci sarà un tema e un atteggiamento da vivere. In chiesa, questa quarta domenica di quaresima, i ragazzi riceveranno i componenti per la continuazione della realizzazione della mano della quaresima.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
I siti delle altre parrocchie del nostro vicariato: