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Sabato 1 Dicembre 2018

01122018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Vegliamo perché il successo, l’orgoglio, la superbia, il pettegolezzo, l’ansia da prestazione non travolgano la nostra vita impedendoci di riconoscere la presenza del Signore. Vegliamo appartandoci nel silenzio della preghiera, nel profondo del nostro cuore. Vegliamo strappando alla nostra giornata il tempo di renderci consapevoli del significato del nostro passaggio in terra.
Signore, fa’ che in preghiera e in adorazione troviamo la forza di vivere coerentemente la nostra fede cristiana.

Venerdì 30 Novembre 2018, Sant’Andrea

30112018Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

La chiamata dei primi discepoli non avviene in un luogo sacro o particolare, ma in un giorno come tanti altri durante il lavoro quotidiano. Gesù li chiama a lavorare in un mare diverso per farli “pescatori di uomini” e per fede i pescatori lasciano tutto e lo seguono. Non è facile lasciare tutto per il Signore ma, quando chiama non facciamolo aspettare: ci renderà capaci di rispondere ai suoi progetti.
Signore, vieni nella nostra vita e liberala dalla rete che la intrappola nelle cose confuse del mondo e donale la luce della speranza.

Giovedì 29 Novembre 2018

29112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Nelle sacre scritture molte volte leggiamo di narrazioni apocalittiche che sconvolgono l’esistenza dell’uomo. Il brano di Luca ci racconta la caduta di Gerusalemme, una città ormai martoriata da pestilenze e guerre intestine. Allo stesso tempo, però, le parole di Gesù ci donano fiducia e speranza, accompagnandoci nelle braccia del Buon Padre che accoglie con dolcezza anche quanti vivono nel peccato.
Ti preghiamo, Signore, perché il tuo sacrificio in croce sia per noi esempio di vita.

Mercoledì 28 Novembre 2018

28112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Seppur a distanza di molti di anni, le parole di Gesù sono sempre vive ed attuali. Nel mondo, ancora oggi, migliaia di cristiani sono perseguitati in suo nome, ma le certezze di allora ci accompagnano fino ai nostri giorni. La sua è stata una promessa solenne: «Non permetterò che venga torto un solo capello a quanti rendono testimonianza in mio nome».
Fa’, o Signore, che la nostra perseveranza nella fede sia per noi salvezza e certezza di vita eterna.

Martedì 27 Novembre 2018

27112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

Quando la paura ci assale e paralizza la nostra vita, ti chiediamo, Signore, di metterci vicino qualcuno che ci faccia sorridere e ci dia la capacità di guardare con fiducia al futuro.
Signore, facci il dono di non sentirci mai soli.

Lunedì 26 Novembre 2018

26112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Signore, aiutaci a non diventare irriguardosi nei confronti di chi è più mite e fa’ che non restiamo insensibili quando costoro, bisognosi di difesa e protezione, diventano invece oggetto di soprusi.
Aiutaci a chiedere perdono per il male che abbiamo fatto e l’aiuto che non abbiamo saputo dare, e a saper trovare rimedio al nostro egoismo.

Domenica 25 Novembre 2018 - XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

25112018Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 18,33-37)
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Il mio regno non è di questo mondo

Sabato 24 Novembre 2018, Santi Andrea Dung-Lac e compagni

24112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

I giudei, a differenza dei sadducei, credevano nella resurrezione. Ancora una volta i sadducei cercano di mettere Gesù in difficoltà con domande trabocchetto, e ancora una volta Gesù dipana le situazioni più intricate citando le scritture.
La vita di coloro che risorgono non è una continuazione di questa vita: sarà una nuova vita viva, in cui non dovremo cercare nuovamente l’amore del coniuge: saremo talmente riempiti dalla sorgente dell’amore, autentico ed eterno, da non avere più necessità di un amore particolare.
Grazie, Signore, perché è bello poter affermare con Gesù che tu sei il nostro Dio vivo e che noi siamo immortali in te!

Venerdì 23 Novembre 2018

23112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Gesù caccia i venditori dal tempio: non vuole che la casa di preghiera di Dio diventi un mercato. Lo fa con passione, con durezza. Se la prende con chi “mercanteggia” con le cose di Dio. Quante volte siamo anche noi come i mercanti? Offriamo a Dio qualcosa e in cambio chiediamo, chiediamo, chiediamo…
Spesso, magari inconsapevolmente, mercanteggiamo con Dio. Chiediamo perché crediamo di sapere cosa è bene per la nostra felicità, ma non ci affidiamo a lui per dire: «Tu sai cosa è bene per la mia felicità, fai tu!».
La sua benevolenza non si acquista: ci è donata gratis. Ma bisogna avvicinarsi a Dio con il cuore aperto per ricevere i suoi doni.
Signore, donaci le preghiere che aprono il cuore, perché siamo degni di ricevere quanto hai predisposto per noi.

Giovedì 22 Novembre 2018, Santa Cecilia

22112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

È una immagine forte quella del “Dominus flevit”, quel Gesù che piange guardando la sua città, Gerusalemme, che rifiutando lui rifiuta la propria salvezza. Nelle parole del brano di Luca cogliamo una sorta di ultimo appello alla conversione, dopodiché non resta che la rovina.
Torna a visitare il tuo popolo, o Signore, per quanti non credono e non hanno visto la tua venuta.

Mercoledì 21 Novembre 2018, Presentazione della Beata Vergine Maria

21112018Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

La parabola dei talenti ci parla dei doni che ciascuno di noi riceve da Dio e ci ricorda che ognuno ha delle qualità per farli fruttare. Le monete sono i beni del Regno di Dio, cioè tutto quello che fa crescere la persona e ne rivela la sua presenza. Un’immagine di Dio ancora una volta severa, che quasi incute timore, ma che invece ci esorta all’amore e alla condivisione.
Aiutaci, o Signore, a far fruttare i tuoi doni che quotidianamente riceviamo così da saperli coltivare insieme ai nostri fratelli.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

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Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

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Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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